Modica: Il caso della donna affetta da encefalopatia senza il servizio di fisioterapia Il Sindaco replica alle osservazioni del direttore generale dell’Ausl n° 7, Manno

In riferimento alla presa di posizione del direttore generale dell’Ausl n° 7 di Ragusa, dr. Fulvio Manno – resa nota stamani dagli organi d’informazione-, all’appello lanciato dal Sindaco di Modica Torchi sul caso della paziente affetta da encefalopatia tossica e che dal giugno scorso non usufruirebbe più della fisioterapia a causa dei tagli operati dall’azienda sanitaria, il primo cittadino di Modica fa alcune considerazioni in merito all’operato del massimo responsabile dell’Ausl n° 7 di Ragusa e dichiara: “ Il problema reale del direttore generale Manno è che continuando a vivere nella sua torre eburnea non si rende conto dello stato, non solo di percezione da parte dei cittadini del comprensorio del livello sanitario, ma non si rende conto che oggi le critiche alla qualità dei servizi arrivano da tutti i partiti politici di entrambi gli schieramenti; probabilmente bisognerebbe un attimo fermarsi e chiedersi con grande umiltà se forse da parte dell’azienda non si stia commettendo un errore di impostazione. Per quanto mi riguarda nessuna provocazione, nessun accordo, nessuna pressione mi potrà fare recedere dal difendere il diritto alla salute dei miei concittadini. Per due motivi: il primo perché da sindaco sono anche la massima autorità sanitaria cittadina, il secondo, molto più importante, che quando ho deciso di mettermi al servizio della città una delle prime questioni che mi è stata posta e che ho cercato di interpretare riguardava proprio il mantenimento della qualità, di un diritto inalienabile, quale quello alla salute. Le nostre critiche, tra l’altro, non sono mai state distruttive, sono sempre state costruttive e abbiamo invitato ripetutamente, ed esiste un carteggio copioso con il direttore generale, a potenziare il Pronto Soccorso, a non sospendere la riabilitazione, a non sospendere l’assistenza domiciliare integrata, a non ridurre la riabilitazione perché sapevamo che queste decisioni avrebbero comportato un allarme sociale senza precedenti. Solo ed esclusivamente tendendo conto di una logica ragionieristica che ha coinvolto anche i laboratori privati di analisi, altro importante presidio medico, si è deciso per un taglio indiscriminato. Mi chiedo: cosa accadrebbe se in ogni comune, ciascun sindaco decidesse solo per esigenze ragionieristiche di poter dire io ho i conti a posto, io sono bravo da un punto di vista amministrativo e decidesse così di annullare tutti i servizi sociali che vengono erogati ? Cosa accadrebbe se questo sindaco si permettesse di interrompere l’assistenza domiciliare agli anziani, l’assistenza ai giovani disabili, l’assistenza scolastica per l’integrazione degli alunni diversamente abili? Cosa accadrebbe? Accadrebbe una rivoluzione in città. E sarebbe anche una rivoluzione giusta. E però pensiamo che quando questo accade, da parte di chi ha come unico dovere la erogazione dei servizi sanitari essenziali, si dovrebbe stare in silenzio. Nessuno a noi imporrà il silenzio. Non l’hanno imposto in passato, certamente non ce lo imporrà questo direttore generale. La mia voce, che è solo la voce di un singolo cittadino, ma è la voce che sintetizza la città, continuerà a risuonare forte e tonante in difesa dei diritti indisponibili di tutti i miei concittadini a prescindere dalla loro idea politica, dal loro atteggiamento nei confronti di questa amministrazione. Ci sono questioni che attengono la civile convivenza, che attengono la storia di questa città e su queste questioni sono certo la città troverà le condizioni di maturità per non alimentare divisioni ma per affrontare insieme una dura ma importante battaglia.”

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