Lettera aperta del sindaco di Pozzallo Peppe Sulsenti

“Qualche mese fa, in campagna elettorale, lo avevamo detto: una volta arrivati nelle stanze “buone” di Palazzo La Pira, avremmo dato tutte le informazioni possibili sulla recente amministrazione Ammatuna così da rendicontare i cittadini sugli sperperi e sui “buchi” che questa amministrazione ha saputo compiere, portando sul lastrico le casse comunali. Da principio, confesso che non immaginavo quali magagne nascondesse il bilancio stesso e confesso anche che, appena ho visto la voragine economica che si è manifestata dinanzi ai miei occhi, ho dovuto pensare a cosa non è stato fatto per impoverire le casse del comune, solo così potevo rendermi conto di quanti “scheletri nell’armadio” hanno dovuto nascondere per occultare tali voragini. Qualcuno si è risentito perché abbiamo dato dei riferimenti relativi alla passata amministrazione. Hanno fatto come chi, appena punti da qualcosa di fastidioso, tendono a scacciare il fastidio, magari usando le maniere forti. Ebbene, sapevamo che, diffondendo i dati in nostro possesso, senza nessun tipo di alterazione numerica, come qualcuno ha pure dichiarato, abbiamo scoperto l’inimmaginabile fra debiti e conti messi a soqquadro da una amministrazione scellerata e priva di alcun riferimento morale. Se si ritardano gli stipendi comunali, se si ritardano gli stipendi alle cooperative sociali, se si ritardano gli stipendi agli operatori ecologici, se si ritardano i pagamenti ai fornitori, e, in più, hanno pure la sfacciataggine di attaccarmi a cinque settimane dall’inizio del mio mandato, parlando addirittura di bilancio sano, posso tranquillamente dire che alcuni politici sono veramente “arrivati alla frutta”. MENZOGNE SU MENZOGNE! Pensavano, addirittura, di poter convincere la gente che, alle recenti amministrative, tutto luccicava quando il dissesto perpetrato alle casse comunali era di svariati milioni di euro. La sconfitta di questi signori, alle scorse comunali, è stata devastante proprio perché i pozzallesi sono persone accorte. Molti mi dicevano di doverli scaraventare via da palazzo La Pira proprio perché non erano capaci neanche di portare in pareggio uno straccio di bilancio. VERGOGNA! E a ciò, aggiungo la mia grande preoccupazione: il lungo abisso non è ancora finito!! Nel documento fatto affiggere in città (troppo odiato forse perché diceva la verità!), mancano ancora delle voci e sono voci che “urlano” altri dissesti economici che renderemo pubblici nel corso di una conferenza stampa che faremo la prossima settimana. E stiamo ancora cercando altri dissesti. Vogliamo parlare dei mutui, per esempio? Noi pagheremo dei mutui, grazie sempre a questi signori, fino al 2034. Quando un’opera pubblica viene finanziata con la “Cassa – deposito e prestiti”, vi è incapacità amministrativa. Di contro, questa amministrazione, in un solo mese, ha posto in evidenza progetti che ammuffivano nei cassetti dei vari assessorati regionali per un valore di circa cinque miliardi, delle vecchie lire: Villa Tedeschi, la riqualificazione del lungomare Pietrenere, alla ristrutturazione della scuola Raganzino e diversi progetti che giacciono dagli anni ’90. Per questi progetti, andremo nelle sedi competenti a rompere il silenzio e a far riflettere sulla poca laboriosità di taluni assessori affinché venga riconosciuta una dignità senza pari alla nostra Pozzallo. E TUTTO SENZA INCIDERE SULLE TASCHE DEI POZZALLESI! E non, come hanno detto altri, arrecando danni economici alle tasche dei pozzallesi. Mi accusano di aver trasferito ingenti quantità di dipendenti comunali in sedi poco appropriate. Io ho trasferito una sola persona, anzi ho dato una delega in più, a questo dipendente, all’interno della struttura bibliotecaria, in modo tale da rendere ancora più efficiente la biblioteca tutta, non come hanno fatto, in passato, dove la stessa biblioteca veniva considerata come un peso inutile in seno all’amministrazione. Abbiamo dimenticato, nel manifesto dato ai pozzallesi, di comunicare un ammanco di 350 mila euro di altri fornitori che hanno prestato la loro opera all’interno dell’ufficio tecnico. E vengo accusato di fare della demagogia… Abbiamo tolto alcuni vantaggi che alcuni dipendenti avevano, dipendenti e non dipendenti: dentro Palazzo di Città fioccavano gli acquisti di telefonini, “A SCROCCO”, e non parliamo dei vari contratti fatti per il cablaggio di Palazzo di Città dove sono stati spesi 360 mila euro e, con alcuni specialisti, informandoci, abbiamo saputo che, con un quarto di quella cifra, si poteva avere un cablaggio migliore. Non ho paura di manifestare quanto detto. Che mi portino pure alla Corte dei Conti, fino a quando starò qui mostrerò le nefandezze di cui si sono macchiati quanti “mangiavano” senza nessun scrupolo di coscienza. Ex candidati a Palazzo di Città che si sono resi conto di acquisti impropri, come, per esempio, di un telefonino fatto il 23 maggio con i soldi pubblici e che ancora devono restituire, e l’elenco è lungo: altre cose che, grazie ai soldi dei contribuenti, si sono messi in tasca, in silenzio, senza colpo ferire. Mi accusano di dimenticare l’estate pozzallese. Non preoccupatevi, cari concittadini, avremo, grazie all’aiuto di alcuni sponsor, un estate degna di tale nome, senza “spremere”, per l’ennesima volta, i contribuenti. Le ditte private credono fortemente nel “modus operandi” di questa organizzazione e sono ben liete di dare una mano a chi si sta facendo in quattro per ottenere risultati sempre vantaggiosi per la nostra collettività. Ho notato che alcuni dipendenti comunali hanno carte da sbrigare, lasciate lì senza che nessuno se ne occupi. Dobbiamo motivare il lavoro di queste persone, con corsi di formazione; abbiamo voluto far rispettare le ordinanze, soprattutto per quanto riguarda l’ordine pubblico: in campgana elettorale, mi avevano messo contro ristoratori e proprietari di locali, dicendo che avrei fatto chiudere tutto, quando una semplice riunione con tutti gli operatori commerciali ha chiuso tutte le polemiche, scatenate da “terze persone”. Io rispondo alle polemiche, facendo fatti. Altri, in astinenza da potere, parlano a vanvera, dopo aver divorato l’impensabile. L’on. Ammatuna mi ha accusato di non conoscere la differenza fra cassa e competenza. A lui rispondo così: purtroppo, caro ex sindaco, so quale differenza passa fra cassa e competenza, forse Lei conoscerà solo la competenza perché in cassa non ha lasciato nulla. Tanti anni fa, ricordo, che Roberto Ammatuna è stato anche assessore al bilancio e non mi meraviglio più di tanto che non sia neanche capace di ammettere quali “stragi” ha perpetrato all’interno delle casse comunali. Stia tranquillo, comunque, il cittadino Ammatuna: lavoreremo anche per Lui! Mi accusano di nuove tasse? Abbiamo ridotto l’aliquota della prima casa, il cittadino pozzallese pagherà sempre la stessa somma che ha pagato in passato, senza nessun aumento. Sulla spazzatura, devo denunciare le stesse magagne inaudite: su 32 dipendenti che il comune poteva assumere, lo stesso comune, in servizio, ne ha 44, grazie al clientelismo fatto in passato che stiamo ancora pagando con i relativi interessi. Nello specifico, poi, c’è una rivisitazione della Tarsu che inciderà pochissimo sulle tasche dei contribuenti, così come succede negli altri comuni in Italia. E comunque, grazie all’effettiva “raccolta differenziata” che non è stata fatta in questi anni con dovizia di particolari (e pensare che siamo stati pure “Bandiera Blu”…), cercheremo di far pagare sempre meno ai pozzallesi. Il sindaco dovrebbe sapere che chi produce meno rifiuti ed effettua la raccolta differenziata paga di meno, o forse non lo sa…”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa