VIOLENZA SULLE COSE. GIUDICE CONDANNA MODICANO

Un mese di reclusione e pagamento delle spese processuali, con la sospensione della pena. Questa la sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, nei confronti del settantenne modicano S.C., difeso dall’avvocato Gianni Mavilla. Parte offesa, che si era costituita in giudizio era G.R.. Due i reati che gli erano stati contestati: esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, e minacce. Secondo l’accusa, l’imputato in due diverse occasioni, il 16 agosto del 2002 ed il 28 ottobre dello stesso anno, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi come si diceva, aveva esercitato e preteso il diritto, potendo ricorrere invece al giudice, di restringere un accesso realizzando un muro a secco confinante con la proprietà della vittima, in Contrada Muglifulo, alla periferia di Modica. Aveva parcheggiato anche un trattore di traverso in modo da impedire ad un’impresa incaricata dalla parte offesa di eseguire dei lavori, di accedere ad un fabbricato con il camion che trasportava tegole per il rifacimento del tetto. Successivamente aveva minacciato la vittima con frasi “Così ti faccio la tribunetta”(si tratta di una piccola struttura che ricorda, in genere, le vittime della strada, ndr), oppure “prima che io muoio ti dovrò ammazzare”. Il magistrato giudicante ha deciso anche che l’imputato dovrà risarcire il Rizza dei danni che dovranno essere quantificati in separata sede.

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