Modica: Al Maggiore tutto risolto. Come? Riducendo i posti letto!!!

“Problema risolto” nella Divisione di Geriatria dell’Ospedale Maggiore. E’ bastato poco per “garantire” il necessario personale a quei pazienti che lamentavano disagi nell’unità operativa per la limitatezza degli operatori. E’ bastato ridurre, infatti, i posti letto. Da qualche giorno un provvedimento interno ha, infatti, ridotto di quattro posti le disponibilità in Geriatria, passando da sedici a dodici. Si tratta dell’ennesima riduzione visto che precedentemente si garantivano oltre venti accessi nella divisione. Un provvedimento, quello assunto dall’Ausl 7, che torna a fare mugugnare la collettività, fermo restando che il problema del personale è tangibile come, del resto aveva spiegato nei giorni scorsi il direttore generale dell’azienda, l’avvocato Fulvio Manno, il quale aveva sottolineato che la normale turnazione prevede tre infermieri nel turno mattutino, con servizio dalle sette alle quattordici, di cui uno destinato all’ambulatorio, e di due unità infermieristiche per ogni turno pomeridiano e notturno. Dallo scorso primo maggio, è scaduto l’incarico per tre infermieri professionali, già sostituiti con disposizioni di servizio della Direzione Sanitaria del nosocomio. Prima di quella data gli infermieri del primo turno erano quattro(tre in corsia ed uno in ambulatorio), mentre sarebbero rimaste invariate le unità destinate agli altri turni. “L’assenza di una sola unità infermieristica – avevano precisato dall’Ausl 7 – non può incidere in maniera tale da provocare i disagi lamentati e descritti dalla gente”. Nei giorni scorsi, frattanto, è scaduto il contratto con il dottore Salvatore Abate, medico dirigente di primo livello presso l’Unità Operativa di Geriatria, per il quale l’Ausl 7 è stata, solerte, nel richiedere all’Assessorato Regionale alla Sanità l’autorizzazione per la sostituzione. La situazione della Sanità, dunque, desta continuamente i commenti, le polemiche e le lamentele di cittadini, politici, associazioni, organizzazioni varie e sindacati che chiedono migliori prestazioni che, però, per quello che emerge non possono essere garantite proprio per le difficoltà derivate dalla carenza di personale, alla quale l’azienda di Piazza Igea deve tenere, comunque, conto unitamente alle ristrettezze di bilancio cui l’Ausl deve sottostare. Saro Cannizzaro

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