SCICLI. CONDANNATA PREGIUDICATA EVASA DAI DOMICILIARI

Quattro mesi di reclusione, pena sospesa, scarcerazione immediata e ritorno alla restrizione domiciliare dove era stata destinata in precedenza. Così ha deciso ieri il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, a conclusione del processo a carico della pregiudicata Agata Vadalà, 50 anni, difesa dall’avvocato Maria Pina Battaglia, arrestata alcuni giorni fa dai carabinieri. Il difensore della donna aveva tentato per la perizia psichiatrica che il magistrato non ha inteso fare eseguire, tenendo, comunque, conto dei diciassette ricoveri subiti dall’imputata come lo stesso legale aveva fatto rilevare nel corso del dibattimento. Agata Vadalà, è stata sottoposta a processo per direttissima dopo essere stata arrestata ben due volte in pochi giorni, la seconda il 14 maggio dopo essere evasa dagli arresti domiciliari dove era stata destinata pare per acquistare un panino. La cinquantenne originaria di Catania, era finita in manette in primo luogo il 29 aprile, quando rapinò il pensionato sciclitano Agatino Giannone, 80 anni, in Via Augusto, riuscendo a sottrargli il portafogli contenente circa ottocento euro. L’uomo, nell’occasione, era rimasto ferito, ma era, oltremodo, riuscito a fare un preciso identikit della rapinatrice che i militari dell’Arma, rintracciarono di lì a poco. Dopo alcuni giorni di detenzione era stata ammessa ai domiciliari ma nuovamente arrestata nel giro di pochi giorni mentre si aggirava per il centro cittadino.

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