OPERAZIONE IMPERO. SI CHIEDE LA RIUNIFICAZIONE DEI DUE PROCEDIMENTI

Chiesta la riunificazione dei due diversi tronconi del processo riguardante l’operazione “Impero”, eseguita dalla polizia nel 2003 e che da qualche mese è passata da Modica alle competenze del Tribunale di Napoli così come deciso dalla Corte di Cassazione in accoglimento della richiesta del Gup di Modica, Michele Palazzolo. I difensori dei cinque imputati modicani, Emanuele Guerrieri ed Alessandro Agnello, ieri mattina, in apertura di udienza, dopo avere avanzato le richieste probatorie al Collegio Penale del Tribunale di Napoli, presieduto da giudice Burruano, e tra queste la trascrizione delle intercettazioni, hanno avanzato istanza per la riunificazione dei processi riguardi gli imputati modicani e quelli napoletani. C’è stato, quindi, un rinvio tecnico al prossimo 3 ottobre, quando sarà sciolta la riserva su tali ipotesi. Gli imputati modicani sono Luigi Bonincontro, 62 anni, Giorgio Fidone, 62 anni, entrambi patrocinati dagli avvocati Luigi Piccione, Saverio La Grua ed Alessandro Agnello, i fratelli Giorgio e Rosario Caruso, rispettivamente di 66 e 68 anni, e la moglie di quest’ultimo, Francesca Fidone, 58 anni, tutti patrocinati dagli avvocati Emanuele Guerrieri e Fabio Borrometi. L’operazione fu eseguita dalla polizia il 27 gennaio del 2003 e fu definita “la tratta delle donne provenienti dall’Est-Europa”, in particolare dall’Ucraina, e che coinvolse le Procure di Napoli e Modica. Trenta, in tutto, furono le ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Daniela Di Sarno, delle quali cinque colpirono, appunto, gente di Modica, L’accusa fa particolare riferimento ad un’associazione per delinquere finalizzata all’estorsione aggravata e continuata, di violazione della legge sull’immigrazione clandestina di giovani donne ucraine. Oltre a Napoli e Modica, le indagini si allargarono anche a Salerno, Benevento, Rimini, Pescara, Mantova e Perugia. Secondo il pubblico ministero, Guerriero, dell’organizzazione avrebbe fatto parte anche l’ucraina Tanja Boiarchuck, 46 anni, coadiuvata dal convivente Sergej Horshkov e dalla sorella, anche questi rinviati a giudizio così come tutti gli altri ad eccezione di tre persone che sono state prosciolte.

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