Amara sorpresa per l’utenza del Comprensorio di Modica, riguardo alle prestazioni sanitarie che dovrebbe fornire l’Ospedale Maggiore.

Amara sorpresa per l’utenza del Comprensorio di Modica, riguardo alle prestazioni sanitarie che dovrebbe fornire l’Ospedale Maggiore. Per poter eseguire un eco-doppler, una donna si è sentita rispondere dai funzionari del Cup, Centro Unico di Prenotazione, che l’accertamento potrà effettuarlo nel 2008 a Ragusa, mentre a Modica non ci sono, allo stato, possibilità all’orizzonte. Braccia larghe, addirittura, per una risonanza magnetica. L’interessata è rimasta basita da questa risposta, ma i dipendenti dell’Ausl 7, con evidente dispiacere, hanno dovuto ribadire che, in atto, la situazione sta in questi termini. Una delle soluzioni percorribili resta quella di rivolgersi ai privati con un notevole peso per il bilancio familiare, soprattutto per quello dei meno abbienti. “Purtroppo – ammette con molta sincerità, il direttore sanitario del nosocomio di Via Aldo Moro, Raffaele Elia – oggi disponiamo di un solo medico per tutto il Comprensorio. Dopo il pensionamento del dottor Nigito ci siamo trovati in difficoltà tant’è che abbiamo dovuto chiamare un chirurgo vascolare da Vittoria. Stiamo programmando delle iniziative per alleviare tali disagi ed in questa fase uno dei provvedimenti riguarderà i medici di base che potranno prescrivere solo esami di primo livello e non più di secondo livello”. In buona sostanza, il medico di famiglia potrà prescrivere una vista cardiologia al proprio assistito, ma non, come in questo caso, un ecodoppler. Dovrà essere, infatti, il cardiologo, lo specialista insomma, a valutare il tipo di accertamento clinico, eventualmente, da prescrivere. Questo, secondo l’Ausl, dovrebbe servire per attenuare la problematica. “E’ proprio così – ribadisce Elia – dobbiamo cercare di filtrare bene le richieste specialistiche. Dall’altro canto ci stiamo muovendo per attuare il Rao(Reclutamento Attività Omogenea)per potere sopperire alle difficoltà. Siamo stati in questi giorni a Palermo per potere avviare questo progetto e la nostra azienda sanitaria sarà la prima in Sicilia ad attuarlo”.

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