Modica: “Una politica a servizio dell’uomo”. Il vicario foraneo Bonincontro interviene in merito alle prossime elezioni

Una politica a servizio dell’uomo. E’ questo il messaggio lanciato dal vicario foraneo, Don Umberto Bonincontro alla vigilia delle elezioni amministrative. “Il nostro “mondo” – dice il prelato – è la realtà in cui viviamo, è la nostra città, che in questi giorni è in fermento per esprimere l’Amministrazione che dovrà governarla per i prossimi 5 anni. In spirito di servizio vorremmo ricordare a tutti, candidati ed elettori, che la nostra società sta registrando un degrado morale nella vita pubblica, con conseguente caduta di valori, a causa della crisi politica che ha investito il Paese e le istituzioni”. Il massimo rappresentante della chiesa modicana individua le cause del degrado nel diffondersi di una mentalità egocentrica e individualistica del “bene”; nell’interpretare la politica in chiave clientelistica ed assistenziale, per cui il potere finisce inevitabilmente per umiliare, ricattare, estorcere consenso, usando il bisogno di lavoro e perfino il dolore, per il proprio tornaconto; nell’usare sistematicamente il potere per favorire la propria corrente partitica, piuttosto che il bene comune, ricercando il proprio interesse e quello degli amici, piuttosto che quello della città. Pensando e progettando le iniziative a fini elettoralistici; nel permettere alla mentalità mafiosa, estranea alla nostra cultura, di farsi lentamente strada, con il far convergere (sedimentare) il potere nelle mani di pochi, e sempre gli stessi, scegliendo abilmente quegli strumenti che ne favoriscono il consenso. “Aggiungiamo – dice ancora l’inseguire ad arte l’immagine esteriore, per nascondere quella caduta di valori etici che finiscono per gravare sui più deboli. Sono purtroppo in tanti a dipendere dai politici, svendendo la propria dignità, nella speranza di poter ricevere, per benevola concessione, ciò che invece spetta per diritto. E’ questa un’offesa grave alla dignità dell’uomo, un attentato alla vera civiltà, che si fonda sull’amore e sulla giustizia. Se, in una città dalle profonde radici cristiane, si ascoltassero gli appelli del Vangelo, si metterebbero le basi per quella civiltà dell’amore dove si farebbe a gara per servire, piuttosto che per essere serviti, e dove gli ultimi sarebbero davvero considerati i primi. E’ quello che ci auguriamo se, anzitutto noi cristiani, ci avviciniamo con queste convinzioni alla politica, e ce ne ricordiamo tutte le volte che siamo chiamati ad esprimere il nostro consenso”.

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