Modica: Casa di accoglienza Don Puglisi. “Un incontro, una chiamata”

La Casa d’accoglienza Don Puglisi lancia un appello alla città per destinare, nella prossima dichiarazione dei redditi, il cinque per mille . "Un incontro, una chiamata, solo così si capisce la Casa Don Puglisi – è scritto in una nota – aperta il 26 ottobre 1990 al Castello e dal 1997 ubicata presso i locali del Piccolo Seminario. L’incontro è stato fin dall’inizio con donne prive di una famiglia, che portano il peso enorme di nodi affettivi e psicologici aggrovigliati. Prima dell’apertura della Casa queste mamme e i loro bambini venivano "spediti", come fossero pacchi postali. Nella Casa li accogliamo, lavorando su più direzioni. In primo luogo si dà un supporto alle mamme per aiutarle a superare i baratri esistenti nella loro vita, con un faticoso impegno, ma che nel tempo lascia intravedere prospettive positive. Contemporaneamente – aggiungono i responsabili della casa d’accoglienza – si sostengono i bambini per riparare i danni subiti ed evitarne ulteriori. Soprattutto si dà la possibilità di non spezzare il delicato ed importante legame madre-figlio. Nella Casa operatori a turno assicurano il coordinamento pratico, mentre l’assistente sociale, le educatrici e la psicologa curano il progetto educativo. Si aggiungono alcuni operatori dei lavori socialmente utili e giovani impegnati nel servizio civile o in tirocini socio-educativi. I volontari collaborano per l’animazione e l’ospitalità nei fine settimana. Per sostenere le spese della Casa (quando "arrivano"…) contributi per il vitto dai comuni di provenienza, contributi dall’otto per cento dalla diocesi e dal comune di Modica, ma soprattutto le offerte costanti di tante persone, senza le quali non sarebbe possibile continuare. Da qualche anno si è avviato il laboratorio di dolci per educare le mamme al lavoro, con il valore aggiunto dell’uso delle materie prime del commercio equo e solidale".

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