Le giurie e le motivazioni ai premi della serata finale di Non Solo Barocco a Modica

Si è chiuso con le premiazioni il Festival Internazionale di Cinema e di Cultura “Non Solo Barocco”. La giuria, composta da Amara Lakhous, Scrittore e Giornalista, Enrico Lo Verso, Attore, Mario Venuti, Musicista, Giovanna Taviani, Regista e saggista, Roberto Forza, direttore della fotografia e Roberto Perpignani, presidente, montatore cinematografico, ha scelto le opere premiate. Per la Sezione Fiction, primo premio a “Mistero e Passione di Gino Pacino” di Edoardo De Angelis “; secondo premio a “Al Mare” di Vito Calmieri. Per la Sezione “Linguaggi” ha vinto “Il sibilo lungo della taranta”, di Paolo Pisanelli, seguito da “Détour De Seta”, di Vittorio De Seta. La giuria ha riconosciuto, inoltre, a “Giovanni e il mito impossibile delle arti visive” di Ruggero Di Maggio “il pregio di aver scelto un tema originale e cruciale e di averlo saputo trattare con ironia, intelligenza e profondità.” La Giuria del premio della Critica ha così motivato l’opera premiata (a Ruggero Di Maggio e Gabriele Gismondi) per “Giovanni e il mito impossibile delle arti visive”: “per l’originalità della scelta narrativa che, in un’ambientazione surreale, utilizza un personaggio “vero”. L’opera, che si avvale di una regia attenta, è tecnicamente impreziosita da un montaggio fresco ed ironico, e non manca di porre inquietanti quesiti di ordine umano, sociologico ed estetico”. La Giuria era composta, Giuseppe Leone, presidente, Giorgio Cavallo, Mariolina Marino, Giuseppe Basile, Giovanni Spadola, Maria Terranova, Giorgio Saracino, Emanuele Abbate e Fabio Granata. La Giuria del premio “Under 30”, composta da Ignazio Agosta , Giuseppe Volpino, Sara Giunta, Lillo Contino, Luca Terranova, Luca Scivoletto, Annamaria Sammito e Riccardo Tinnirello, ha così motivato l’opera premiata (Bonifacio Angius, regista del Film In sa’ia ), “per aver saputo raccontare attraverso un’armonica e poetica integrazione tra i personaggi e la natura, il complesso rapporto padre – figlio con una regia essenziale in cui si sottolinea la musicalità della lingua sarda.”
La giuria del premio della stampa ha così motivato l’opera premiata a maggioranza ( a Ruggero Di Maggio e Gabriele Gismondi) per “Giovanni e il mito impossibile delle arti visive”: “Si rileva la grande tragica capacità di denuncia che evidenzia il rischio della perdita di identità di una comunità attraverso l’innesto, a Ghibellina nuova, di opere d’arte moderna, simboli che il protagonista dell’opera evidenzia come pericolo di sopprimere memorie, consuetudini, prassi e modi di vivere. Il terremoto ha cancellato un territorio e un passato. Il simbolo della modernità rischia di privare un popolo di un proprio futuro. Si premia la capacità del racconto e l’abilità per la scelta di un protagonista che, sul filo dell’ironia, lancia una denuncia universale che va al di là dello spazio e del tempo”.
La giuria della stampa, composta da Franco Belgiorno, Marco Sammito, Duccio Gennaro, Giorgio Buscema, Katjuscia Carpentieri, Loredana Modica, Luisa Montù, Salvatore Cannata, Tino Iozzia, Fabrizio De Pasquale ha deciso all’unanimità di assegnare due menzioni speciali per le opere: “Navi Avvelenate”, di Vincenzo Pergolizzi, e “Viminale, l’ultima nave di Mussolini.

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