VERTICE SULLE CARTELLE PAZZE. DUE IPOTESI D’AZIONE

Si è svolto l’atteso vertice per presentare alla deputazione nazionale e regionale le richieste di artigiani e commercianti in merito al pagamento delle cartelle esattoriali per tasse non pagate. L’incontro si è tenuto presso il Seminario di Noto, organizzato dal Movimento Autonomo “Insieme per Crescere”, dalla Scuola Diocesana di Formazione “Giorgio La Pira” e dal Comitato Spontaneo di Artigiani e Commercianti di Modica, ed ha visto la partecipazione dei parlamentari Nicola Bono, Riccardo Minardo, Orazio Ragusa e Roberto Ammatuna, dei rappresentanti di Insieme per Crescere, tra i quali il presidente ed il segretario, Giorgio Civello e Carmelo Carpentieri, ma anche del vescovo della Diocesi, Monsignor Giuseppe Malandrino, di Padre Giuseppe Di Rosa e Padre Giovanni Stracquadanio, oltre al responsabile del Comitato, Antonio Firringieli. Quest’ultimo ha fatto presente che la categoria non intende assolutamente evitare il giusto pagamento delle sorti capitali legate ai relativi contributi Inps, ma di poterlo effettuare con la facilitazione della rateizzazione e, soprattutto, senza l’aggiunta delle sanzioni, degli interessi e degli altri oneri accessori maturati in questi anni. La questione è particolarmente delicata perché la Montepaschi Serit, che ha acquisito dall’Inps il debito, sta procedendo al pignoramento dei beni dei contribuenti impedendo a questi di lavorare e di accedere a crediti e prestiti per potere onorare i pagamenti. “Bisognerebbe capire – dice Carpentieri – perché la Montepaschi sta pignorando beni il cui valore supera di oltre il 300 per cento l’ammontare del debito, mettendo in atto una vera e propria pratica vessatoria in danno dei contribuenti”. Il problema è, in ogni modo, di natura legislativa. Il “tavolo” ha, comunque, deciso di procedere lungo due strade, una nazionale e l’altra regionale. Nel primo caso si renderà necessario fare un censimento per presentare un dossier dettagliato sulle cifre e sugli artigiani e commercianti realmente coinvolti. Organizzare, pertanto, un incontro alla Regione con il presidente Cuffaro e con i vertici di Inps e Montepaschi. Sul fronte nazionale è stato deciso di richiedere l’applicazione della norma che consentiva la rateizzazione in 60 mesi degli importi dovuti all’Inps ed intervenire attivamente contro la vessazione messa in atto dalla Montepaschi evitando così pignoramenti spropositati e sproporzionati.

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