SCICLI. PRESUNTI BROGLI ELETTORALI. DUE ASSOLUZIONI

Le elezioni amministrative del 25 maggio 2003 a Scicli sono ancora al centro dell’attenzione. Soprattutto perché se ne è occupato il giudice unico del Tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, nel processo per presunte violazioni della legge elettorale e che ha visto imputati Antonio Corrado, difeso dall’avvocato Alfonso Cannata, presidente del seggio elettorale presso l’istituto scolastico di Via Bixio dove si sarebbe perpetrato il reato, e Vincenzo Falla, medico, difeso dall’avvocato Concetto Falla, accompagnatore al voto di un disabile. I due sono stati, in ogni modo, assolti perché il fatto non costituisce reato, mentre il pubblico ministero, Maria Mocciaro, aveva chiesto per il primo la condanna a 6 mesi di reclusione e 50 euro di multa e per il secondo a 8 mesi di reclusione e20 euro di multa. Secondo l’accusa, Falla il giorno della kermesse elettorale si sarebbe presentato presso la sezione numero sei ed avrebbe esibito un documento medico con il quale era certificato che il titolare della scheda non poteva deambulare a causa della frattura del bacino. I testi escussi nel corso del dibattimento avevano confermato le condizioni disagevoli dell’elettore, anche se è stato detto che in cabina entrò il solo Falla. Dell’episodio si accorse un rappresentante di lista di Alleanza Nazionale che si oppose. Su invito di quest’ultimo, in ogni modo, il fatto fu annotato a verbale. Chiuso il seggio all’ora prefissata, gli atti furono trasmessi alla Commissione Centrale Elettorale che, di conseguenza, li inoltrò alla Procura della Repubblica di Modica. Scattarono le indagini. Originariamente, insieme a Corrado e Falla, erano indagati per falso, il medico dell’Ausl 7 che rilascio il certificato sanitario ed il segretario della sezione elettorale che, in ogni modo, furono prosciolti nella fase preliminare. Anche Antonio Corrado era stato scagionato dal reato di falso, ma ha dovuto sostenere insieme con Vincenzo Falla le accuse per i reati elettorali e sostituzione di persona. Secondo il piemme, il presidente del seggio avrebbe consentito l’accesso nel seggio all’accompagnatore al fine di favorire Bartolomeo Falla, ancora oggi sindaco di Scicli e fratello dell’altro imputato che, a sua volta, si sarebbe sostituito nell’espressione del voto al reale elettore.

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