OPERAZIONE TUAREG. SCARCERATO IL MODICANO VIOLA

Torna in piena libertà l’imprenditore modicano Francesco Viola, 75 anni, coinvolto nell’operazione “Tuareg”. Ieri il Tribunale per il Riesame di Catania ha accolto l’istanza dei difensori dell’uomo, gli avvocati Carmelo Scarso e Giuseppe Pellegrino, ed ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare. Viola, titolare di alcune autoscuole, era stato arrestato il 26 gennaio scorso assieme ad altre quattro persone per un presunto giro di patenti false. Successivamente all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, Viola era stato ammesso alla restrizione domiciliare. Il castello difensivo dei due legali è stato basato sull’assoluta estraneità dei fatti, come sempre l’interessato ha sostenuto, che secondo l’accusa aveva determinato la costituzione di un’organizzazione che consentiva il rilascio di patenti con troppa facilità attraverso un accordo economico. Francesco Viola ha sempre detto di avere avuto rapporti solo con uno degli arrestati, e cioè Salvatore Sorrentino, al quale aveva ceduto un’autoscuola che aveva gestito ad Ispica, che è stato l’ultimo delle persone coinvolte ad ottenere gli arresti domiciliari, lo scorso 13 febbraio. Oltre al modicano e al Sorrentino, erano rimasti coinvolti nell’operazione condotta dalla Polizia Stradale, Filadelfio Magnano, 57 anni, che è il direttore degli Uffici della Motorizzazione Civile di Ragusa, ed un funzionario dell’organismo, vale a dire Mario La Terra di 53 anni. Questi ultimi tre si trovano agli arresti domiciliari, ottenuti da alcuni giorni mentre, come si diceva, Viola aveva ottenuto provvedimento meno restrittivo nell’immediatezza della notifica dell’ordinanza, per motivi di salute. Secondo la Polizia Stradale, la presunta organizzazione, avrebbe rilasciato con troppa facilità patenti di guida dietro pagamento di somme che oscillavano tra gli ottocento ed i mille euro. I quattro interessati, secondo le indagini, avrebbero accumulato quasi un milione di euro dall’attività illecita svolta tra luglio e ottobre dello scorso anno. I difensori di tutti gli interessati sono fiduciosi sul fatto che l’accusa di associazione per delinquere sia destinata a venir meno.

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