L’EX CONVENTO DI SANT’ANTONINO POTREBBE DIVENTARE UN PARCO E UN MUSEO ALL’APERTO sabato 3 febbraio alle 17 a palazzo Spadaro un convegno con i nomi illustri del restauro in Italia

Un parco e un museo di se stesso, all’aperto. Del resto la presenza del torrente Modica-Scicli e della ferrovia delimitano in maniera naturale il sito su cui sorge l’ex convento di Sant’Antonino, architettura precedente al terremoto del 1693, oggi testimonianza di tre secoli di stratificazione, un rudere in pieno centro che potrebbe essere rifunzionalizzato come parco per i bambini e non solo. La proposta sarà discussa sabato a palazzo Spadaro da alcuni dei maggiori esperti di restauro in Italia in occasione del convegno organizzato dall’associazione Koinòn, col patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune retto da Bartolo Lorefice. Stamani in conferenza stampa l’architetto Elèda Trovato ha spiegato il senso del dibattito che vuole accendere sul manufatto dopo la campagna di studi condotta da alcune sue colleghe specializzate presso la Scuola Superiore di Restauro di Genova, il cui master è stato frequentato dalla stessa Trovato. Inizia per Sant’Antonino un percorso in tutto simile a quello delle grotte di Chiafura: prima la sensibilizzazione da parte dei gruppi culturali, poi la presa di coscienza dell’importanza del bene culturale da parte della comunità, infine la presa di coscienza politica. Negli anni Ottanta il Movimento Brancati pose il problema Chiafura. Dopo 25 anni l’Unione europea ha finanziato per 1 milione e 200 mila euro il recupero delle grotte. Così, ci si augura, accadrà per l’ex Convento di Sant’Antonio da Padova. Al convegno di sabato 3 febbraio, alle 17, a palazzo Spadaro parteciperanno il prof. Paolo Nifosì, l’architetto Caterina Carocci e l’ingegnere Sergio Largomarsino, tra i più autorevoli docenti di restauro in Italia. Nell’occasione sarà presentato anche un video documentario realizzato dal videomaker Gianluca Tela, di Modica, sull’importante testimonianza architettonica, la cui regia è di Marco Sammito.

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