I RAGAZZI DELLA II G DELLA VANN’ANTO’A RAGUSA POTREBBERO RIPRENDERE LE LEZIONI GIA’ A PARTIRE DA DOMANI

Non ha ancora smaltito la delusione per la scelta del Tribunale dei minori di relegarlo in un istituto. Il ragazzo disabile di tredici anni, il cui caso è alla ribalta nazionale dopo la decisione assunta dai compagni di classe di non seguire più le lezioni, non ha digerito il fatto di non poter più continuare la sua vita scolastica così come accadeva in precedenza. La madre, intanto, ha diffuso questa mattina, con l’assistenza del legale della famiglia, una nota in cui racconta l’intera vicenda, dall’inizio sino ad ora, sino a quando, cioè, la stessa è esplosa in tutta la sua gravità. “Non era quello che volevamo – spiega la signora Antonietta – c’era già un problema, e adesso ne è nato un altro”. Intanto, nel pomeriggio, alle 16, la preside della Vann’Antò, Lucia Aiuto, e i docenti dello stesso istituto incontreranno i rappresentanti dei genitori. Anche loro avranno parecchie cose su cui confrontarsi e una decisione da prendere. Sembra scontato, già per domani mattina, il ritorno in classe dei compagni dello studente disabile. Ma il problema, adesso, non è più questo. Bisogna piuttosto comprendere se l’integrazione del giovane disabile intellettivo, la stessa che in qualche modo la scuola non ha saputo garantire, per stessa ammissione della preside, potrà invece essere assicurata da altre strutture di recupero. La famiglia, inoltre, potrebbe decidere, forse già domani mattina, di tenere una conferenza stampa per illustrare più nel dettaglio il proprio stato d’animo. Insomma, il caso è destinato ancora a continuare. Probabili, inoltre, altri sviluppi di carattere legale. Soprattutto se, alla decisione assunta dal Tribunale dei minori, la famiglia stessa risponderà con un atto di contrapposizione.

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