E’ con un misto tra rabbia ed incredulità che sto assistendo a questa vera e propria recrudescenza di eventi criminosi nella nostra provincia di Ragusa. Dapprima Vittoria e l’intero versante ipparino, con le rapine perpetrate ai danni di esercizi commerciali e di istituti bancari. Successivamente i furti che hanno interessato ed interessano attività produttive, locali pubblici ed appartamenti di Ragusa e Modica. Adesso le rapine in banca, al Banco di Sicilia di Ragusa prima ed alla filiale dell’Antonveneta di Pozzallo poi. Stiamo vivendo un’escalation del fenomeno criminoso che va assolutamente fermata ed arginata immediatamente. E’ necessario una risposta rapida, decisa, unitaria a chi vuole fare di questo territorio, emblema di quella Sicilia laboriosa e “pulita”, scevra da episodi di tale genere, un nuovo fronte per l’attacco alla sicurezza dell’intera comunità. Una sicurezza dei cittadini che va garantita non solo attraverso un auspicabile “giro di vite” da parte delle forze dell’ordine e dagli organi competenti, ma anche e soprattutto dalle Istituzioni che hanno il diritto-dovere di predisporre quante più iniziative e “contromisure” a tali eventi. Bene ha fatto il Sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, a far scendere in piazza l’intera cittadinanza vittoriese per levare alto il proprio “No alla criminalità”. Bene hanno già fatto le forze dell’ordine predisponendo servizio di controllo del territorio straordinari ed assicurando alla giustizia soggetti tra i più pericolosi ed indicati come probabili autori. Bene dovranno fare gli altri, Istituzioni, deputazione nazionale e regionale e semplici cittadini, nel predisporre qualunque iniziativa forte e di protesta contro questo fenomeno “nuovo”, almeno negli ultimi anni, soprattutto nel versante modicano della provincia iblea. Potenziamento dell’organico delle forze dell’ordine, maggiori servizi di controllo e telesorveglianza, contromisure da mettere in campo in maniera corale e sinergia tra i diversi territori. Tutto può costituire un formidabile scudo a questi fenomeni. La provincia di Ragusa, con la sua laboriosità, umiltà e soprattutto con l’innata onestà dei suoi cittadini, saprà dare le giuste risposte e saprà ribadire il proprio rifiuto e rigetto verso un clima di terrore che non può attecchire. Si scenderà ancora in piazza, per le strade, se ce ne sarà bisogno. Non ci tireremo indietro di certo, fino a quando anche l’ultimo malvivente non sarà assicurato alla giustizia, fino a quando cioè la provincia di Ragusa potrà tornare ad essere pienamente rischiarata dal sole della legalità. Paolo Borrometi
PAOLO BORROMETI: Preoccupazione per recrudescenza alla criminalità
- Gennaio 30, 2007
- 5:50 pm
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