RAPINA A VILLA DE NARO PAPA A MODICA. GIUDICI SI DICHIARANO INCOMPATIBILI

Due magistrati del Collegio Penale si astengono dal giudizio per avere pronunciato già sentenze sulla vicenda oggetto del processo che era stato stralciato per via del fatto che uno degli indagati non poteva presenziare per malattia. Sono stati i giudici Giovanna Scibilia, e Patricia De Marco, a dichiararsi incompatibili. Gli atti, pertanto, sono stati inviati al presidente del Tribunale di Modica, Aurelio Catra, per essere affidati ad altri magistrati. Uno solo è rimasto l’imputato, gli altri due erano già stati condannati, e, addirittura, le sentenze ribaltate in appello. Il terzo imputato ancora da giudicare è l’ex pentito Salvatore Cordova. La rapina fu messa a segno da 3 individui con il volto travisato da passamontagna ed armati di pistole automatiche e di un fucile a canne mozze ai danni dei proprietari di Villa De Naro Papa a Modica. Le due donne prese di mira, Maria Costa e la figlia Lavinia De Naro Papa. Era il 3 settembre del 1985. Quella sera le 2 vittime, dopo cena, si trovavano in salotto a guardare la televisione poi si erano appisolate. La figlia si era, poi, svegliata ed era andata in cucina, ma dalla penombra erano sbucati 2 individui che le avevano puntato una pistola. Un terzo uomo, Cordova, le tenne in ostaggio per quasi 3 ore. Il valore degli oggetti rubati ammontò a circa 400 milioni di lire conio. Arraffarono preziosi e pellicce oltre ad una pistola marca “Smith & Welsson” calibro 7,65. La sentenza di primo grado aveva registrato le condanne di Umberto Pitino, 72 anni, pozzallese, ex collaboratore di giustizia, e di Carmelo Iemmolo, 63 anni, anche questi di Pozzallo, rispettivamente a 3 anni e 2 mesi di reclusione e 600 euro di multa, ed a 4 anni e 8o mesi di reclusione e 1200 euro di multa. Era stata disposta anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. La Corte d’Appello di Catania aveva, poi, dichiarato il non luogo a procedere per il primo per intervenuta prescrizione del reato e per Iemmolo, addirittura, l’annullamento e la trasmissione degli atti nuovamente al Tribunale di Modica per avviare un nuovo procedimento.

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