LA TRISTE STORIA DEL RAGAZZINO DISABILE ALLA VANN’ANTO’ DI RAGUSA. INTERVENTO DEL MINISTRO

Il Ministro della Pubblica Istruzione Beppe Fioroni ha chiesto al Direttore Scolastico per la Sicilia, di inviare un ispettore alla media Vann’Antò di Ragusa, “per verificare – leggiamo testualmente – la grave situazione venutasi a creare riguardo l’inserimento di un alunno diversamente abile", per un’ispezione che dovrà anche acquisire ogni elemento utile per assumere eventuali provvedimenti". E’ la prima conseguenza di una convulsa mattinata nell’istituto scolastico ragusano, dove, in una seconda, c’é un alunno disabile che, secondo i compagni, picchia e disturba le lezioni; per questo, da otto giorni, 16 alunni su 18, disertano le lezioni su decisione dei loro genitori. Stamattina, l’apice di questa dolorosa storia, quando è dovuta intervenire la polizia. Secondo i genitori del piccolo, il ragazzo disabile di 13 anni avrebbe subito un ceffone da un insegnante, secondo quanto affermano la madre dell’alunno e dal suo convivente e l’assistente del comune, che segue il disabile e che si trovava in classe in quel momento. Il convivente della madre ha detto all’ANSA, che "atti come questo sono già avvenuti” ma che stavolta sarebbe stata presentata una denuncia ai carabinieri”. Il ragazzino ha 13 anni, sarebbe affetto da "disturbi oppositivi” e per questo l’istituto gli ha affiancato un’ insegnante di sostegno. La dirigente Lucia Aiuto, che dice di essere stata colpita anche lei, di recente, dal ragazzo, con un calcio al basso ventre, dice che "il problema esiste ed è grave” e non si è riusciti a risolverlo. Domani l’ispettrice dell’Ufficio Scolastico Regionale Giovanna Criscione sarà a Ragusa, per cercare di capire cosa succede alla Vann’ Antò, mentre il prefetto Marcello Ciliberti, ha convocato per giovedì una riunione cui dovrebbero partecipare i vertici scolastici, un magistrato del tribunale per i minori, un neuropsichiatra infantile, per valutare i provvedimenti per consentire il regolare corso scolastico agli altri studenti e al ragazzino disabile. Il compagno della madre, sostiene che lo studente ha uno splendido rapporto con l’assistente del comune. "Lo stesso – spiega – non avviene a scuola", e, addirittura, il ragazzino è stato più volte sospeso, come se fosse uno studente normale. Sulla presunta reazione del docente di stamattina, la preside ha detto che “è stata dettata dalla volontà di proteggersi". Di “caso delicato”, ha parlato Roberto Speziale, presidente dell’ANFFAS, che ha però accusato la scuola “di aver fatto poco per evitare di arrivare ad un atto così clamoroso".

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