Cronaca giudiziaria

Fissata per il prossimo due marzo l’udienza dalla quale scaturirà la sentenza su una vicenda per certi aspetti, incredibile. Sarà il giudice monocratico del Tribunale di Modica, in sessione civile, Michele Palazzolo, a decidere su un clamoroso e stupefacente caso di presunta malasanità, con protagonista un’anziana donna modicana, M.P., 74 anni, colei che attraverso gli avvocati Fabio Borrometi e Beatrice Di Pentima, ha intentato la causa nei confronti dell’Ausl 7 di Ragusa in conseguenza di quanto le sarebbe accaduto nel 1999. L’interessata fu sottoposta ad un intervento chirurgico presso l’Ospedale Maggiore. Dopo qualche tempo si scoprì, a seguito di forti dolori che avvertiva all’addome e al basso ventre, che le era stato lasciato un ago di sutura di notevoli dimensioni. Il consulente tecnico d’ufficio nominato per fare chiarezza sulla vicenda, il dottor Vincenzo Coco, ha confermato il cosiddetto “danno causato”, anche se la difesa, che aveva ritenuto trattarsi di un procedimento di natura ambulatoriale, non era stata ritenuta sufficientemente convincente proprio dai difensori della parte indagata la quale aveva sollevato una serie di contestazioni che avevano indotto il giudice a disporre un richiamo del perito. La pensionata, sofferente di colica addominale, dopo avere consultato il medico di famiglia, aveva deciso di sottoporsi ad un intervento chirurgico che fu regolarmente eseguito al “Maggiore”. Dopo alcuni giorni dalla dimissione accusò, come si diceva, dolori lancinanti. Si sottopose ad ulteriori accertamenti clinici ed attraverso una radiografia emerse, l’incredibile realtà. La pensionata aveva all’interno dello stomaco quello che è stato definito “un corpo estraneo metallico ricurvo”, in sostanza, un grosso ago. Sembra, secondo quanto ha fatto rilevare la difesa, che i medici avessero invitato insistentemente la donna a sottoporsi all’intervento per l’asportazione dell’ago ma che questa si sia rifiutata. L’Ausl 7 è patrocinata dall’avvocato Danilo Vallone.

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