MODICA. LA MORTE DEL PROFESSORE CASSONE IN CORTE D’ASSISE

Si è aperto con la presentazione di un’eccezione da parte della difesa il processo davanti alla Corte d’Assise di Siracusa, nei confronti di M.C., la donna di Modica, anche se non vi risiede, ritenuta responsabile di omicidio preterintenzionale perché secondo l’accusa sarebbe responsabile della morte di Ferdinando Cassone, un ex insegnante di Educazione Fisica modicano, deceduto nel novembre del 2004. L’imputata era stata rinviata a giudizio nei mesi scorsi dal Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, che poi aveva trasmesso gli atti del procedimento per la gravità del reato. I difensori della donna, gli avvocati Mauro Torti e Puccio Forestieri del Foro di Palermo e Giulio Ottaviano, del Foro di Modica, ribadito quanto già contestato in fase di udienza preliminare e cioè che la perizia del consulente tecnico d’ufficio nominato dal Procuratore della Repubblica, che aveva confermato che le cause scatenanti della morte dell’uomo sarebbero da attribuire ad un’ernia strozzata determinata da un forte colpo subito al basso ventre dall’uomo, sarebbe stata depositata sforando assolutamente i tempi previsti(in genere non si va oltre i sei mesi, poi il Ctu, spesso, avanza istanza per chiedere un supplemento di indagini che la Procura, a sua volta, sollecita al Gip). Il perito avrebbe impiegato, addirittura, un anno e mezzo dal conferimento dell’incarico. Cassone, il giorno del tragico episodio, si trovava nella propria abitazione dove sarebbe scaturito un diverbio con i familiari in conseguenza al quale fu colto da un malore. La stessa vittima avrebbe telefonato al cognato perché il figlio, che risiede a confine con l’abitazione dei genitori, non era in casa, per farsi accompagnare in ospedale. La denuncia fu presentata dal nipote della povera vittima alla polizia al quale il malcapitato aveva confessato di avere subito, poco prima, un violento calcio al basso ventre da parte di una parente. Dopo le prime cure, fu necessario sottoporlo d’urgenza, ad un delicato intervento chirurgico, ma, dopo alcuni minuti dall’operazione, sarebbero sopraggiunte delle complicanze che ne provocarono il decesso. La Corte d’Assise, sull’eccezione presentata dal Collegio difensivo si è riservata e delibererà la decisione il prossimo 21 febbraio.

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