FRANGIFLUTTI TRA DONNALUCATA E CAVA D’ALIGA, SERVE UN COORDINAMENTO DELLA PROGETTAZIONE Il Sindaco di Scicli scrive al Presidente della Provincia per evitare inutili interventi doppioni

Barriere frangiflutti lungo il litorale di Scicli. C’è il rischio che la Regione Siciliana e la Provincia Regionale di Ragusa facciano due volte lo stesso progetto. Il sindaco di Scicli Bartolomeo Falla ha scritto al Presidente Antoci chiedendo di indire una conferenza di servizio tra la Provincia, il Comune, l’Ispettorato Regionale ai Lavori Pubblici e il Genio Civile Opere Marittime di Palermo per coordinare la progettazione di dieci nuovi bracci frangiflutti tra Donnalucata e Cava d’Aliga. L’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Siciliana ha infatti redatto il progetto preliminare dei lavori di rifiorimento delle scogliere frangiflutti poste a protezione del litorale di Donnalucata e per il completamento delle opere utili alla difesa del litorale antistante le contrade Spinasanta e Arizza. L’intervento, finanziato per un milione e mezzo di euro dalla Regione, nasce a seguito dalle segnalazioni che in occasione delle mareggiate del 30 e 31 gennaio 2000 il Comune di Scicli fece all’indirizzo della Giunta di Governo, denunciando i gravi fenomeni erosivi ai danni della costa sciclitana, che mettono a repentaglio le abitazioni che sorgono in prossimità del litorale. A livello regionale esiste un programma di spesa e un piano triennale, all’interno dei quali per ben due volte è stato inserito il rifiorimento delle scogliere sciclitane tra gli interventi di esecuzione di opere pubbliche relative alla costruzione, il completamento, il miglioramento, la riparazione, la sistemazione e la riparazione straordinaria di opere marittime di seconda categoria, seconda, terza e quarta classe. “Al fine di evitare una sovrapposizione di programmazione e impegno di risorse economiche collettive da parte dell’amministrazione provinciale –scrive Falla- che ha nella propria programmazione triennale un intervento di ripascimento del tratto di costa in questione, serve coordinare quanto sta facendo la Regione con il progetto della Provincia”. Il progetto regionale è stato redatto dall’Ufficio del Genio Civile Opere Marittime, che non è a conoscenza del parallelo intervento pensato dall’ente di viale del Fante. A seguito dei continui fenomeni erosivi ad opera dell’azione dei marosi, che in alcuni casi hanno arrecato grave pregiudizio ad alcune abitazioni poste lungo la fascia di arenile tra Donnalucata e Cava d’aliga, a partire dal 1981 sono state realizzate una serie di sedici scogliere frangiflutti emergenti. Col passare degli anni però le mareggiate che si sono succedute hanno in parte assestato e in parte degradato tali opere di difesa, tanto che alcune di esse non assolvono più alla funzione per cui erano state costruite. Ora il progetto preliminare della Regione per la realizzazione di altre dieci barriere per proteggere quella parte di litorale più vicina a Cava d’Aliga che a Donnalucata, in una parte di territorio già destinataria di un finanziamento di 200 mila euro dall’Unione europea e di altri 200 mila euro dal Comune, nell’ambito del progetto Life, per la riqualificazione ambientale delle zone umide. Il progetto del Genio Opere Marittime, che è poi il braccio operativo dell’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, prevede sia la sistemazione delle barriere esistenti che la realizzazione di dieci nuove barriere. Ma occorre evitare i doppioni con la Provincia.

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