Cronaca giudiziaria

Assolti per non avere commesso il fatto. Si è conclusa in questi termini la vicenda giudiziaria con sette manze e tre vitelli che avevano messo nei guai un allevatore ed un imprenditore agricolo, perché incappati in un accertamento eseguito dai carabinieri del Nas il 17 maggio del 2003. Gli imputati erano Salvatore Tumino, ragusano, e Fabio Ugo, sciclitano, difesi dagli avvocati Giuseppe Rizza e Cesare Borrometi, processati dal giudice unico del Tribunale di Modica. Alla base del procedimento la vendita di sette manze e tre vitelli da parte del Tumino ad Ugo. Secondo quanto aveva spiegato un sottufficiale del Nas nel corso della sua escussione, il modello quattro, utilizzato nei casi di compravendita, sarebbe stato alterato presso l’allevamento del Tumino. Nel corso dell’accertamento fu rilevata la vendita il giorno 19 dicembre del 2000, quindi dopo la trascrizione della vendita dei sette bovini. In quell’occasione fu accertato che tre matricole risultavano leggermente spostate anche se la data di destinazione e del trasporto erano corrette. Fu eseguito un controllo presso il Servizio Veterinario di Modica, ma non furono trovate copie della vendita. I Nas, successivamente, effettuarono il controllo incrociato presso l’azienda di Fabio Ugo, in Contrada Genovese a Scicli e qui sarebbe stato trovato lo stesso numero del “modello quattro” ma che avrebbe riportato la data del cinque dicembre 2000 con allegata una certificazione che uno dei bovini era stato portato presso il mattatoio di Pozzallo

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