118. NUOVE ACCUSE

Dito puntato ancora sul 118 dopo la morte, avvenuta ieri mattina di un pensionato modicano, Giorgio Nigro, 77 anni, per un infarto. L’uomo, che risiedeva in Via Marco Aurelio, una traversa di Via Nazionale al Quartiere Sacro Cuore, insieme all’anziana moglie ed alla figlia diversamente abile, come consueto, era in attesa del taxi che lo avrebbe accompagnato per l’espletamento di alcune commissioni. Non appena è salito sull’auto ha accusato un malore. L’allarme lanciato dal tassista non è rimasto inascoltato. Lo stesso autista ed alcuni passanti hanno telefonato al 118. All’arrivo del mezzo di soccorso, però, per l’uomo non c’era più nulla da fare. La morte accertata, però, ha fatto strascichi perché sul posto sono stati chiamati carabinieri, polizia e polizia municipale. Il perché di questo coinvolgimento delle forze dell’ordine viene ricondotto al ritardo con cui l’ambulanza del 118 è arrivata sul posto. “Abbiamo immediatamente allertato il centro operativo – dicono alcuni clienti di un circolo ricreativo della zona – e dal momento della telefonata fino all’arrivo dei soccorsi sono trascorsi non meno di venti minuti quando per il poveretto non c’era più nulla da fare”. L’episodio riapre un’antica ferita su questa vicenda. Da anni viene denunciato il ritardo delle ambulanze. La chiamata, infatti, è raccolta presso il centro operativo del 118 di Catania che provvede a smistarla nella città di competenza. Nella circostanza, viene attivata l’assistenza sanitaria che si trova a Modica Alta, in Via Loreto, in questo specifico caso, nella parte opposta della città o meglio da dove c’è l’emergenza. Il mezzo di soccorso deve attraversare, con tutti i disagi e gli ingorghi, la parte alta della città e poi il centro cittadino dove in alcune ore del giorno, per l’alto numero di veicoli sul selciato non cade nemmeno un ago. Poi deve percorrere Via Nazionale, l’arteria che collega il centro con il Quartiere Sacro Cuore e che, è risaputo, raramente non presenta lunghe code di auto in salita ed in discesa. “Se l’ambulanza fosse arrivata dall’Ospedale Maggiore – dicono alcune persone presenti nel momento in cui il pensionato, già peraltro sofferente di disturbi cardiaci, ha accusato il malore – non è improbabile che avrebbe potuto salvarsi.

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