La creazione e l’immediato fallimento dell’Autorità di gestione per il Porto di Pozzallo hanno determinato un vero e proprio “ingorgo istituzionale” che sta creando problemi sia nell’assegnazione delle banchine sia per le manutenzioni nello scalo portuale ibleo. La denuncia è del consigliere generale del Consorzio ASI di Ragusa, Gianni Stornello che parla anche di un “rischio paralisi” per il porto e di danni per diverse imprese dell’agglomerato industriale Modica-Pozzallo.
“Gli assessorati regionali ai Lavori pubblici e al Territorio e all’Ambiente – spiega Stornello – non si occupano più rispettivamente delle manutenzioni e dell’assegnazione delle banchine del porto di Pozzallo. Questi compiti, secondo loro, dovrebbero essere assolti dall’Autorità di gestione il cui ruolo, già abbastanza controverso al momento della sua istituzione, è stato svuotato da una direttiva del Ministero dei Trasporti e dall’impugnativa al TAR promossa dal Comune di Pozzallo che hanno fatto rilevare l’infondatezza giuridica dell’Autorità di gestione per come concepita dalla Regione. Tutto questo ha portato la Regione stessa a congelare l’attività del nuovo ente in attesa del giudizio di merito che il TAR dovrebbe dare a febbraio. L’impegno a non produrre alcun atto – chiarisce il consigliere ASI – è stato preso dai legali della Regione proprio al TAR, in avvio di procedimento. Sarà stato un espediente tattico per evitare la sospensiva, sarà stata l’effettiva incapacità strutturale dell’Autorità di gestione ad esercitare un ruolo di estrema complessità, sta di fatto che gli interventi di manutenzione, come riparare una pompa di sollevamento di liquami fognari o l’impianto elettrico delle banchine che quando piove o c’è umidità non funziona, sono diventati un vero e proprio problema. Per i due assessorati dovrebbe provvedere un soggetto cui non è stato concesso un centesimo di dotazione finanziaria e che in ogni caso esiste solo sulla carta. Il danno creato da un ingorgo istituzionale nato da un capriccio per fini elettorali è enorme. Il porto – denuncia Stornello – rischia la paralisi perché gli interventi di manutenzione in una struttura del genere sono continui, perché sarà difficile fare entrare ed uscire la navi al buio, perché diversi operatori industriali che si stanno insediando nelle aree retroportuali dell’ASI non potranno sfruttare il porto che è nato come terminal dell’agglomerato Modica-Pozzallo. Peccato veramente, visto che fra l’altro – osserva il consigliere ASI – il 2006 si sta chiudendo con un nuovo boom di traffici per lo scalo pozzallese, dovuto anche alla felice intuizione della movimentazione notturna delle merci, oltre all’attività degli operatori portuali e della Capitaneria ai quali la Regione Sicilia sta rendendo la vita sempre più difficile. Tutto questo si aggiunge allo scippo delle risorse per il dragaggio dei fondali e la messa in sicurezza del porto e al mancato rinnovo del servizio di protezione civile da parte della Provincia. Per converso – conclude il consigliere ASI – la legge finanziaria in discussione a Roma prevede provvedimenti e risorse per rendere sempre più competitivi i porti nazionali: il divario fra questi ultimi e quelli regionali, come Pozzallo, è destinato ad aumentare”. Gianni Stornello