I fisioterapisti non vedenti

“I fisioterapisti non vedenti non sono più soli”. E’ questo il fatto positivo dell’assemblea di categoria presieduta dalla fisioterapista modicana, Francesca Misseri, dipendente dell’0spedale Maggiore, che nell’occasione ha aperto alle altre associazioni professionali di riabilitatori. Significativo il tema della giornata che ha richiamato una platea molto interessata: "Fisioterapista in ordine con l’ordine". Sull’argomento è stata invitata a fornire informazioni e opinioni anche l’A.I.FI, nella persona del Responsabile Nazionale della Formazione e membro dell’Ufficio di Presidenza, Sandro Cortini. “Nel corso dell’interessante dibattito – dice la Misseri – è emersa la comune opinione che la legge ordinistica, ancorché rallentata dalle attuali disposizioni governative, dovrà rappresentare, con forme e modalità adeguate, l’importante componente dei fisioterapisti non vedenti presenti all’interno della categoria”. La discussione ha, inoltre, toccato diversi altri aspetti della professione, primo tra tutti quello della formazione anche per quanto specificatamente connesso ai problemi della riconversione in laurea dei titoli pregressi non omogeneamente gestita dalle diverse sedi universitarie. “L’occasione – aggiunge Francesca Misseri – è stata utile per proseguire l’ormai consolidato dialogo in corso tra Aifi e i fisioterapisti rappresentati nella UIC e la stessa platea dei presenti, con numerosi interventi, ha dato ampia dimostrazione di come siano oramai maturi i tempi per percorsi professionali e politici condivisi”. All’assemblea ha presenziato, tra gli altri, il professore Franco Lucchese, direttore del gruppo di ricerca scientifica dell’Università La Sapienza di Roma, significando la necessità di costituire un tavolo di lavoro per la risoluzione del problema sulle apparecchiature elettromedicali. “Riteniamo – conclude la professionista modicana – di avere dato un contributo certamente rilevante alla nostra categoria e siamo molto soddisfatti per i riscontri ottenuti. Sono questi temi che ci coinvolgono e verso i quali non siamo disposti abbassare la guardia. Tutti insiemi riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti da tempo per dare dignità e rispetto alla categoria stessa”. Saro Cannizzaro

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