UUNA DONNA MODICANA RINVIATA A GIUDIZIO PER OMICIDIO PRETERINTENZIONALE

Omicidio preterintenzionale. Questo il reato contestato all’imputata che, secondo il pubblico ministero, Domenico Platania, sarebbe la responsabile della morte di Ferdinando Cassone, un ex insegnante di Educazione Fisica modicano, deceduto nel novembre del 2004. La donna, M.C., ultracinquantenne, è stata rinviata a giudizio dal Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, che ha trasmesso gli atti del procedimento alla Corte d’Assise di Siracusa per la gravità del reato fissando la data del processo al prossimo sedici gennaio.
Il consulente tecnico d’ufficio nominato dal Procuratore della Repubblica, avrebbe confermato che le cause scatenanti della morte dell’uomo sarebbero da attribuire ad un forte colpo subito al basso ventre che, così, confermerebbe quanto dichiarato poco prima della morte ai suoi soccorritori il pensionato. Il difensore dell’imputata, l’avvocato Giulio Ottaviano, aveva avanzato richiesta di derubricazione del reato contestato in legittima difesa, ma il Gup ha ritenuto, invece, accogliere la richiesta della pubblica accusa. La vittima quel giorno si trovava a casa. Sembra che a causa di un diverbio sia stato colto da malore. L’interessato subito dopo telefonò al cognato perché il figlio, che risiede a confine con l’abitazione dei genitori, non era in casa, per farsi accompagnare in ospedale a causa di un malore. La denuncia fu presentata dal nipote della povera vittima alla polizia al quale il malcapitato aveva confessato di avere subito, poco prima, un violento calcio al basso ventre da parte di una parente. Dopo le prime cure, fu necessario sottoporlo d’urgenza, ad un delicato intervento chirurgico ma, dopo alcuni minuti dall’operazione, sarebbero sopraggiunte delle complicanze che ne provocarono il decesso. La notizia fece clamore in quanto il Cassone era molto conosciuto e non solo negli ambienti scolastici. Il giorno della disgrazia alcuni testimoni, soprattutto vicini di casa, avrebbero udito delle grida provenienti dall’abitazione dell’uomo. Non si conoscono i motivi scatenanti di questa diatriba che sarebbe sfociata nei tragici fatti.

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