SCICLI Il tubo a mare del depuratore nel rispetto delle prescrizioni imposte dalla regione

Dopo le polemiche dei giorni scorsi circa presunte irregolarità nella progettazione della condotta sottomarina di allontanamento dei reflui, il sindaco Falla precisa: "Il tubo a mare costruito secondo i dettami dell’Assessorato regionale al territorio e ambiente"

"Il tubo a mare del depuratore è stato realizzato secondo le prescrizioni dell’Assessorato regionale al territorio e ambiente. Chi sostiene il contrario si rende responsabile di procurato allarme nella popolazione".
E’ netto il sindaco di Scicli, Bartolomeo Falla, nel troncare ogni polemica circa le presunte irregolarità della condotta sottomarina di allontanamento che condurrà al largo i reflui depurati, attraverso un braccio a Y di 800 metri, più due estremità di cento metri ciascuna.
"L’assessorato regionale al territorio e ambiente nel gennaio di quest’anno –precisa il sindaco Falla- ha autorizzato con proprio decreto il tubo a mare del depuratore.
Il decreto dell’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente è stato notificato il 1 febbraio scorso al Comune di Scicli.
La società che gestirà il depuratore, la spagnola Pridesa, cioè la stessa ditta che sta costruendo il depuratore, avrà l’onere, si legge nel decreto regionale, "di effettuare periodicamente dei campionamenti delle acque marine per verificare la rispondenza delle stesse ai parametri previsti dalla legge". E gli esiti dovranno essere trasmessi oltre che all’Assessorato Regionale al Territorio, anche all’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente.
L’autorizzazione concessa dalla Regione è valida per quattro anni e il rinnovo dovrà essere chiesto un anno prima della scadenza, prevista per il 2010, come spiegato dal dirigente generale dell’assessorato regionale, Giovanni Lo Bue.
Nessuna irregolarità quindi nella costruzione del tubo a mare, ma l’ossequioso rispetto della legge".
"Il caldo estivo evidentemente fa male ad alcune persone –chiosa il primo cittadino- che, poco informate, e forse per amore di protagonismo, provano ad allarmare i cittadini".

Giuseppe Savà

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