MODICA Disabilità e circenses in Comune

Rinnovare la carta d’identità non è mai stato così semplice al Comune: tre foto, la carta scaduta, cinque euro e qualche spicciolo, dieci minuti di pazienza. Rinnovo immediato, grazie anche alla solerzia degli impiegati preposti all’ufficio – elemento non affatto scontato tra i dipendenti del Comune di Modica. Peccato che il rinnovo del proprio documento d’identità possa diventare un’impresa impossibile per un disabile.

Ignorando infatti l’esistenza di qualche leggina che regolerebbe l’abbattimento o quantomeno il superamento delle barriere architettoniche (la più recente il DPR 503/96), il Comune di Modica ha deciso di non cambiare la sede dei propri uffici di stato civile al primo piano di quello che un tempo fu il Tribunale cittadino. Proprio in cima a due rampe di scale piuttosto ripide.

 

È evidente che un disabile autosufficiente non potrà mai salire quelle scale e dovrà farsi aiutare da qualcuno per un atto semplicissimo che potrebbe svolgere da sé.


Perché questi impedimenti? Forse qualche nostro amministratore segue la communis opinio, un idiota e retrogrado luogo comune che vorrebbe i disabili delle persone a metà, impossibilitati alla vita normale e bisognosi costantemente di una guida e di un supporto? Forse non esistono altri immobili da poter destinare allo scopo? Se qualcuno vi dicesse questo agirebbe in malafede, basta scorrere l’elenco degli immobili di proprietà del Comune di Modica – una buona parte sfitti, vuoti, insicuri, completamente in disuso – per rendersi conto del contrario. O forse è una questione di finanziamenti? Eppure per manifestazioni  goffamente antistoriche, idiote e potenzialmente pericolose come il Palio, o Giostra dei Chiaramonte o come diavolo volete chiamarla i soldi li trovano! La scusa, invero ridicola, è di creare un evento che richiami l’attenzione dei turisti e li faccia migrare a frotte in quel di Modica. Sì, beh, i turisti arrivano. E pure tanti. Se non fosse che la provincia di Ragusa non pullula certo di eventi interessanti – ci sono, ma di rado le amministrazioni comunali c’entrano qualcosa – e i turisti vengano a vedere il Palio per semplice noia. Salvo poi essere  spennati da commercianti disonesti che piazzano bottigliette d’acqua da mezzo litro a due euro e caffè a un euro…

Panem et circenses avrebbe detto qualche nostro antenato capitolino. Facciata. Campagna elettorale occulta. Mi rendo conto che il Palio è un evento di maggiore visibilità rispetto all’abbattimento delle barriere architettoniche (e se muore un cavallo pazienza, tanto animali sono): eppure in una città civile non dovremmo nemmeno essere costretti a scrivere simili post, l’abbattimento delle barriere architettoniche dovrebbe essere un semplice diritto del cittadino. Diritto che non può in ogni caso essere sostituito dalla gentilezza degli impiegati: l’impiegato non è tenuto a scendere in strada o in uno degli uffici che si affacciano sul Corso per far firmare il disabile che desidera rinnovare il proprio documento. Eppure si presta volentieri, con la scrivania portatile che si riduce ad un foglio di compensato su cui poggiare le carte necessarie, tanti sorrisi e lo sguardo di chi, immeritatamente, riceve le proteste degli utenti di un Comune che funziona a singhiozzo e sembra ignorare le più elementari regole della convivenza civile.

Marco Blanco

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