MODICA Annegamento a Maganuco

MODICA  Il mare ha fatto una vittima ieri sera. E’ annegato tra i flutti di Maganuco, Micaele Candiano, per gli amici Michele. Aveva solo trentadue anni e lavorava presso un’azienda che produce prodotti per la pasticceria. Ieri, intorno alle 18, si è consumata la tragedia. Il giovane era sceso in spiaggia, nella frazione balneare di Modica. Era insieme al cugino, Giorgio Cicero, di qualche anno più giovane. Insieme hanno deciso di entrare in acqua. Qualche bracciata, poi le prime difficoltà causate dalle correnti provocate probabilmente dai venti che spiravano sia da levante che da ponente. Hanno annaspato sempre più e, vistisi in forte difficoltà, hanno cominciato a chiedere aiuto. Dalla spiaggia qualcuno si è accorto di quanto stava accadendo ed allora ha allertato i due assistenti bagnanti del servizio di salvataggio predisposto dal Comune di Modica, Carmelo Cannizzaro e Stefano Iacono. I due assistenti si sono immediatamente prodigati facendo uso di un gommone, mentre la corrente allontanava i due cugini verso la scogliere fino ad una distanza di circa cento metri dalla spiaggia. Quando i soccorsi sono riusciti a raggiungerli tra mille difficoltà, il primo ad essere agganciato è stato Giorgio Cicero mentre nello stesso tempo si è cercato di portare a bordo del gommone anche la povera vittima. “Quando sono stato abbordato – ha raccontato affranto, Giorgio Cicero – gli assistenti non hanno desistito ed anzi hanno tentato di afferrare anche mio cugino ma questi, improvvisamente, è sparito in acqua”. Dopo alcuni minuti, Micaele Candiano è stato nuovamente avvistato e riportato sulla terra ferma. Un medico che si trovava sul posto ha tentato di rianimarlo praticandogli anche un massaggio cardiaco, ma senza fortuna. “Il mio intervento è stato inutile – ha spiegato il professionista –. Posso solo dire che mentre tentavo di rianimare il Candiano, questi ha rigurgitato della pasta e del melone”. Sul posto si sono portati gli uomini della Guardia Costiera presso la Capitaneria di Porto di Pozzallo, i carabinieri della Stazione di Marina di Modica e la polizia municipale. Tra i parenti, oltre al cognato, un avvocato modicano, il primo a giungere sul posto è stato il padre. La scena è stata straziante. Il medico legale nominato dalla Procura della Repubblica è giunto di lì a poco per la ricognizione cadaverica poi il corpo senza vita di Micaele Candiano, al suo ultimo giorno di ferie(oggi sarebbe dovuto rientrare presso l’azienda Cassibba dove lavorava), rimasto per un paio d’ore sulla scogliera coperto solo da uno stuoino, è stato trasportato in ambulanza presso la camera mortuaria dell’Ospedale Maggiore di Modica, dove quasi certamente oggi sarà effettuato l’esame autoptico. Si dovrà cercare di capire se il giovane ha accusato qualche malore, dovuto magari ad una indigestione, oppure se siano state le condizioni del mare a determinare la tragedia. Sono, allo stato, gli episodi più gravi verificatisi quest’anno a Maganuco e tutti in questi primi diciassette giorni di agosto. Gli altri due, per fortuna, si sono conclusi senza morti. Ieri il fato ha deciso di dare una fine alla vita di “Michele”.

Saro Cannizzaro

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