«Settore turistico, serve fare sistema Ragusa e Trapani ormai ci surclassano»

Il Consorzio turistico Valle dei templi ha rimesso il dito nella piaga. E stavolta più con le semplici parole lo ha fatto commissionando un’analisi dei flussi turistici i cui dati sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenuta dal presidente Gaetano Pendolino.
I risultati sono pessimi: dal 2000 al 2003 un calo di quasi 50 mila presenze con un trend che si va consolidando piuttosto che invertire la marcia. E, per di più, sono flussi che abbandonano Agrigento per altre mete, come Ragusa, Siracusa e Trapani.
«Abbiamo realizzato uno studio – ha detto Gaetano Pendolino – confrontando i dati statistici pubblicai dalla Regione con una ricerca fatta sul territorio dai nostri associati. Ci siamo resi conto che le risorse ci sono ma si è fatto poco per sfruttarle. Manca ad esempio la capacità di fare sistema. Il Consorzio che abbiamo fondato e che ora conta una cinquantina di aziende punta a fare questo. Creare un sistema turistico: basta affidarsi solo alle iniziative individuali». – Sul turismo che ha molte potenzialità ma che però non vengono sfruttate si sente parlare da decenni. Qualcuno avrà pure una qualche responsabilità. O no? «Abbiamo visto che nonostante quello che si è fatto, i risultati non sono arrivati. Non credo sia importante sapere chi ha sbagliato. Noi diciamo che ci sono le possibilità per invertire la rotta e che le risorse

che ci sono si possono fare fruttare. Ma per farlo ci deve essere una sinergia tra pubblico e privato». -1 dati emersi dallo studio che avete presentato che dicono?
«È emerso che dal 2000 al 2003, come si evince dalle statistiche pubblicate dalla Regione, Agrigento perde 42 mila presenze. Un dato che è peraltro confermato anche nel 2005. Emerge anche una circostanza: sono aumentati gli stranieri e sono in diminuzione gli italiani. Lavorando sul mercato nazionale e regionale si può invertire la tendenza negativa».
– Dai dati sembra anche emergere che il
calo turistico di Agrigento non ha una cor
rispondenza altrove.
«Sempre nello stesso periodo Ragusa ha avuto dal 48 mila presenze in più, Siracusa 46 mila, Trapani addirittura 200 mila senza contare la Coppa America di vela. Agrigento perde terreno e siamo gli unici. Anche la Valle perde 18 mila ingressi rispetto al 2004. Inoltre aggiungo un altro dato: perdiamo anche tra i turisti che rimangono più di un giorno».
– Una crisi che è strutturale. Come se ne
esce?
«L’unica possobilità è la creazione di un sistema, attraverso la collaborazione tra il pubblico e il privato. Serve un tavolo tecnico».

– Faccia un esempio.
«Ad esempio col turismo congressuale. Nonio può fare solo il pubblico. Il Comune deve fare la manutenzione, la Camera di commercio e la Provincia facciano la promozione mentre noi, del Consorzio, con tutti gli operatori turistici, mettiamo la nostra esperienza cercando di fare arivare qui il turismo congressuale. Attualmente invece, e mi riferisco al Palazzo dei Congressi, si spendono soldi ma senza alcun ritorno. Ah, dimenticavo. Ci vuole anche una migliore programmazione degli eventi».
– Tutte problematiche note. Possibile che
oltre all’analisi non si trova la soluzione?
«La verità è che se ne è parlato ma poi
non si è fatto nulla. Ci vuole concretezza. Mercoledì abbiamo fatto una riunione insieme al Comune, alla Provincia e all’Ente Parco per programmare gli spettacoli estivi, serve a non accavallare le iniziative. Ma l’obiettivo è far sì di programmare eventi in bassa stagione e non solo in estate quando comunque i turisti vengono lo stesso».
– Ma alla fine il settore turìstico come sta?
«È in una situazione critica. Anche ultimamente c’è una nuova visione degli operatori perché si è tornati a scommettere sulle capacità imprenditoriali. Per esempio, quest’anno, la Sagra ha riempito gli alberghi».
FABIO RUSSELIO

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