Arte, siglati gli accordi per la «carta di Modica»

MODICA. Una sorta di «costituzione» dell’arte e della cultura, nel segno dei mosaici mediterranei. Allo scopo di favorire, attraverso la tutela dei beni archeologici, il dialogo fra i popoli. Scorre su queste direttrici la «Carta di Modica», firmata ieri mattina, al Teatro Garibaldi della Città della Contea. II documento impegna i Paesi del Mediterrano a tutelare i mosaici antichi che caratterizzano il patrimonio culturale comune. La Carta – approvata e condivisa dalle delegazioni dei nove Paesi stranieri che hanno aderito alla due giorni internazionale di Modica – è stata firmata dal sottosegretario agli Affari Esteri, Giuseppe Drago; dal capo sezione per la Cultura dell’Ufficio Unesco di Venezia, Marie Paule Roudil; e dal sindaco di Modica, Piero Torchi. Alla firma erano presenti il direttore generale aggiunto deU’Unesco per la cultura Mounir Bouche-naki, il presidente della Commissione nazionale Unesco, Giovanni Puglisi, il direttore generale della Cooperazione economica e finanziaria multilaterale del Ministero degli Esteri, Giandomenico Magìiano.
«C’è necessità di dialogo per comprendere meglio le ragioni degli altri. Sul pregiudizio vogliamo fare prevalere il dialogo – ha affermato Drago, commentando la conferenza internazionale sulla valorizzazione dei siti con mosaici – e puntiamo a favorire una migliore cooperazione economica e commerciale. Per fare questo, bisogna utilizzare la cultura come strumento di crescita. Abbiamo scelto i mosaici perchè nel Mediterraneo sono numerosi i siti archeologici del genere protetti dall’Unesco, e li abbiamo voluti rappresentare con le tessere dei mosaici che uniscono i popoli: nel tempo e nella storia».
Dopo la firma della «Carta di Modica» è stato consegnato un riconoscimento allo speciale Nucleo dei carabinieri per la tutela dei Beni culturali. I militari dell’Arma, l’anno scorso, hanno ritrovato in Germania un mosaico che era stato rubato in una zona archeologica dell’Acatese, tra Ragusa e Gela.
CONCETTO IOZZIA

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