RAGUSA – Secondo una stima, ancora approssimativa, delle organizzazioni agricole, ammonterebbero almeno a venti milioni di euro i danni provocati dall’ondata di maltempo che ha investito il Ragusano.
Colpita soprattutto la serricultura nella zona tra Acate e Scoglitti, in un’area vasta diversi ettari intorno alla strada provinciale 31. Il fiume Dirillo ha rotto gli argini inondando le campagne. Centinaia le serre allagate, almeno mille tonnellate di prodotto (soprattutto melanzane e peperoni, ma anche pomodori) sepolte dal fango. Seriamente danneggiata anche la copertura degli insediamenti serricoli, mentre le strutture hanno retto. Allagate anche grandi distese di colture a pieno campo, soprattutto carciofeti.
Un’altra zona duramente colpita, secondo le risultanze dei primi sopralluoghi cominciati nella giornata di ieri, è quella tra Ispica e Modica, con epicentro a Frigintini. Diversi ettari di coltivazioni in campo aperto sono stati allagati, gran parte del raccolto appare compromesso. «Stiamo già inoltrando -afferma Giambattista Cirignotta, presidente provinciale della Confederazione italiana agricoltori – le prime segnalazioni all’Ispettorato provinciale dell’agricoltura. La situazione è disastrosa, i danni sono molto forti e qualunque stima sommaria di queste ore rischia di non essere attendibile per difetto. E in questi giorni dobbiamo fare i conti anche con un nuovo crollo del prezzo del mercato alla produzione. Per un chilo di ciliegino ci danno appena 20 centesimi. È la crisi più nera della serricultura negli ultimi 40 anni».
Anche il torrente Modica-Scicli è straripato all’altezza di contrada Lod-deri e le acque hanno invaso un’azienda vivaistica. A Modica la situazione sta tornando alla normalità. Oggi riaprono le scuole, (a. b.)
Nelle serre del Ragusano primo bilancio dei danni
- Febbraio 2, 2006
- 5:18 pm
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