Strada non denominata. Lettera al sindaco di Modica

lettera

Gentile Sindaco di Modica,
sono molto soddisfatto delle migliorie infrastrutturali che la sua amministrazione ha realizzato recentemente sul territorio modicano sia urbano che extraurbano.
Giungono ormai da parecchi mesi, attraverso un tam tam mediatico, asfaltature di ogni dove, ripristino di aree sempre più estese, costruzioni di infrastrutture all’avanguardia, dando così un’immagine di Modica tra le migliori del circondario ragusano. Purtroppo le devo portare all’attenzione che, aldilà delle belle cose propagandate, esistono realtà a Modica da “terzo mondo”, ad esempio una via che toponomasticamente non esiste, strade per cui si paga Tasi e Tari senza ricevere alcun servizio in cambio e per cui sarebbe legittimo per il cittadino pagare un 40 % di meno delle tasse comunali poste (https://www.leggioggi.it/…/tassa-rifiuti-ridotta-se-disser…/) a suo carico, etc. etc. .

E’ bello vivere nel paese dei balocchi, ovvero del cioccolato, e come quest’anno propagandato nel paese del cioccolato/oro, ma come si fa a vivere in una via che non esiste e la cui strada è dopo 50 anni ancora in cemento armato e non asfaltata, ma soprattutto non servita di spazzatura e scerbatura periodica e ancor peggio piena di buche da renderla un tracciato cosiddetto di “guerra” anche per le più resistenti autovetture?
Non stiamo parlando di una via dismessa, isolata extraurbana, ma di una via che collega due importanti arterie cittadine, a pochissima distanza dal centro storico!
Sono parecchi mesi che sono in “trattative” con il suo assessorato alle infrastrutture ottenendo, ancora ad oggi, scarsissimi risultati! Per esempio, per la scerbatura gli addetti si sono mossi dopo che ho inviato una richiesta di ispezione all’Ufficio Igiene dell’ASP!
Per la sicurezza della circolazione siamo dovuti intervenire noi cittadini in parte per realizzare quello che doveva essere a carico del Comune essendo la “via di Peter Pan” (mi permetta questa metafora) una strada pubblica!
Per non parlare delle buche del cemento armato che dopo le prime piogge sono arrivate ad una profondità di circa 30 cm. creando pericolo per la stessa circolazione e per la sicurezza dei mezzi stessi!
In attesa di un suo gentile riscontro, ovvero di un incontro, le porgo vivissime cordialità!

Dr. Carmelo Cataldi

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa