Partecipata e riuscitissima la presentazione a Modica del volume I sistemi onorifici dell’Albania.

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Ieri sera, presso il bar Aruci di Modica, come preannunciato, si è tenuto, alla presenza di un raccolto e interessato pubblico, la presentazione del volume, ormai sdoganato e molto diffuso anche nel paese delle aquile (Albania), I sistemi onorifici dell’Albania.

L’autore, il dr. Carmelo Cataldi, per iniziare, ha voluto fare una premessa sulle origini che hanno condotto alla redazione del volume e cioè un progetto a doppio binario che prevedeva due collegamenti aerei tra Tirana e Cuneo-Levaldigi e Comiso con Cuneo-Levaldigi, nell’ottica di aprire rotte economiche e commerciali oltreché culturali e turistiche, tra il paese delle aquile, la provincia di Cuneo e e quella di Ragusa.
Mentre quello per Tirana è oggi esistente e florido, purtroppo quello per Comiso non è neanche partito a causa del totale disinteresse dei responsabili provinciali ragusani, soprattutto quelli del settore commerciale e turistico.
Subito dopo è stato introdotto il volume illustrando quale fosse il filo conduttore dello stesso e cioè la storia patriottica dell’Albania dal 1912 ai primi decenni del XXI secolo e soprattutto la figura del più noto condottiero della cristianità, definito da Papa Callisto III: “l’Atleta di Cristo, il Difensore della Fede” e cioè Giorgio Castriota Skanderbeg. “Effettivamente, senza questo eroe albanese, che fermò l’avanzata turca in Europa, per decenni, – ha affermato l’autore del volume-, oggi, anche in Sicilia, avremmo potuto avere dei minareti al posto delle stupende chiese barocche!”.
Dopo aver tracciato il profilo storico e leggendario dell’eroe albanese, la cui discendenza genealogica dal 1465 in poi si è sviluppata in Italia, tra il Salento e Napoli e l’ultimo suo discendente, a distanza di 5 secoli, ha nome Giorgio Castriota Skanderbeg, eroe paragonabile al Garibaldi italiano, ma che diversamente da questo, su 17 battaglie campali, contro l’immane apparato militare turco, ne vinse 17, anche da defunto, l’ultima, l’autore ha sottolineato che tutti i sistemi premiali della Nazione albanese, dal 1925 in poi, hanno espresso un ordine cavalleresco o di merito, che è quello più onorifico e importante sia per gli albanesi che per gli stranieri che lo hanno e lo ottengono ancora oggi, e cioè l’Ordine di Skanderbeg.
Quest’Ordine di prima grandezza, nel panorama internazionale, alla stregua di quello della Besa (della Fedeltà) quasi contemporanei e realizzati dal futuro re Zogu I, quando era ancora presidente dell’Albania(1925), mutuati dallo stesso nel periodo del regno e poi assorbiti dall’Imperatore d’Italia e d’Albania Vittorio Emanuele III nel proprio sistema onorifico, per specialità e importanza è paragonabile a quello dei SS. Maurizio e Lazzaro (Italia), di Sant’Andrea e San Giorgio (Russia), di S. Luigi e dello Spirito Santo (Francia); dell’Aquila Nera, dell’Aquila Rossa, della Corona, della Croce di Ferro, dell’Ordre pour le Mérite (Germania), della Corona di ferro (Austria) e di S. Stanislao (Polonia).
Interessante la parte socialista dell’argomento e cioè della dittatura di Enver Hoxha dal 1944 al 1985, in cui i sistemi, più premiali che onorifici, presentarono forme e contenuti diversi a secondo dell’influenza che ebbero su di essi gli aspetti politici della “vicinanza” dell’Albania prima all’URSS e poi alla Cina di Mao, in uno stato di assoluto ed ermetico isolazionismo della nazione verso il mondo occidentale.
Per terminare l’autore ha sottolineato l’incongruità dell’attuale sistema onorifico della Repubblica albanese che non ha trovato una sua identità istituzionale permanendo una commistione tra i sistemi premiali “regnicoli” e quelli della repubblica socialista, sistema onorifico che permette di insignire anche cittadini italiani e vip della musica italiana come Riccardo Cocciante e scusando la tautologia tra il nome e la nazione che gli ha anche dato molto, Albano Carrisi.
L’incontro si è concluso con l’autografo dell’autore su alcune copie del volume di cui le direzioni del Cafè Aruci e del Caffè del Corso hanno voluto omaggiare i presenti.

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