Pozzallo. 39 tunisini condotti in Italia da 3 scafisti sottoposti a fermo dalla Polizia.

Uomini della Squadra mobile di Ragusa impegnati in operazioni di contrasto dell'immigrazione clandestina in Italia hanno fermato quattro presunti scafisti, in relazione alle indagini sullo sbarco a Pozzallo di 470 migranti recuperati dalla nave Fenice il 15 luglio 2014. Ragusa, 16 luglio 2014. ANSA/ US POLIZIA DI STATO +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++

La Polizia a seguito dello sbarco di ieri ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di tre tunisini, Alayed Matlhlooth Bilal 25 anni, Mahjoub Abderahmen 23 anni e Ben Nasser Saber 36 enne. I migranti sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza di Pozzallo ed una dei Carabinieri hanno sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria 3 scafisti. I migranti sono partiti dalla Tunisia ed hanno pagato circa 2.000 euro cadauno per raggiungere l’Italia. Al termine delle indagini, gli scafisti sottoposti a fermo sono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente.

La Squadra Mobile di Ragusa ha accertato che 7 tunisini erano già stati in Italia ed espulsi o respinti al momento del tentativo di permanere sul nostro territorio. Due dei 7 tunisini sono stati arrestati in quanto hanno tentato di fare ingresso in Italia non prima dei 5 anni che devono passare per chi è stato espulso. Dopo le formalità di rito la Procura della Repubblica ha disposto la liberazione e di poter procedere nuovamente all’espulsione. Questo tipo di attività possono essere portate a termine grazie al lavoro della Polizia Scientifica mediante la comparazione delle impronte digitali che vengono prelevate a tutti i migranti sbarcati. Nel 2017 sono 100 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa.

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