Cannabis terapeutica: il punto in Sicilia e a Ragusa

cannabis terapeudica

A che punto è la questione cannabis medica in Sicilia? Con le elezioni appena andate in archivio e la scelta di Musumeci come nuovo governatore dell’isola la domanda è più che mai d’obbligo. La Sicilia attende da tempo una normativa più precisa per ovviare ai tanti problemi e intoppi che hanno caratterizzato, negli ultimi mesi, il percorso della cannabis per scopi medici.
A maggio 2016 la regione aveva dato l’ok all’utilizzo dei farmaci a base di cannabinoidi per i pazienti non responsivi ad altri medicinali. Una grande novità, figlia della normativa stabilita dal ministero della Salute a livello nazionale, e che aveva visto lo stesso territorio di Ragusa partecipare attivamente.
Qui infatti, l’Asp (l’azienda sanitaria locale) si era mossa da subito per
attivare l’iter relativo all’utilizzo di terapie a base di cannabis nella cura del dolore cronico. Secondo quanto stabilito dall’Asp di Ragusa, ad avere diritto a cure di queste genere erano malati di Sla, Sclerosi Multipla, pazienti oncologici affetti da tumore e pazienti con Hiv.

Un percorso virtuoso che nel tempo si è inceppato a causa di un meccanismo troppo complesso; e soprattutto, di una ridotta quantità di scorte presenti nelle farmacie siciliane, fattore che ha costretto molti pazienti a restare senza cure già da dopo l’estate.
Inoltre, altro aspetto che ha rallentato il percorso di accesso alle cure con la cannabis sull’isola, la mancanza di informazione sul tema ha fatto sì che i medici siciliani siano ancora restii a prescrivere la sostanza. Questa era stata la denuncia lanciata qualche mese fa dalla associazione Medicannabis, l’unico centro specializzato nel trattamento a base di cannabinoidi in Sicilia.

Una situazione di stallo che adesso potrebbe sbloccarsi in virtù di due fattori: primo, come detto, l’elezione del nuovo presidente di Regione. Sarà interessante capire come Musumeci vorrà muoversi anche se la coalizione che lo sostiene, di centrodestra, non ha mai mostrato grande empatia verso la tematica della cannabis medica.
Secondo aspetto, la normativa nazionale: alla Camera è stata
approvata pochi giorni fa la proposta di legge proprio sulla cannabis medica. Un testo unificato che va a fornire disposizioni concernenti la coltivazione e la somministrazione della cannabis a uso medico.
Il provvedimento dovrà passare ora all’esame del Senato e nasce per fissare criteri uniformi su tutto il territorio nazionale così da garantire ai pazienti equità d’accesso alle cure. Questo almeno sulla carta perché poi, come noto, le differenze a livello sanitario si registrano sempre da regione a regione. E il sud in questo caso è sempre un po’ indietro rispetto al resto del paese.
Tra l’altro, per tornare alle prospettive della Sicilia, quel provvedimento alla Camera ha visto il voto contrario di Forza Italia, Lega Nord, Fdi e Udc: vale a dire, buona parte della coalizione che nelle elezioni siciliane ha sostenuto il neo presidente Musumeci. Il percorso della cannabis medica in Sicilia potrebbe quindi non essere poi così agevole.

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