La Senatrice Padua risponde al Comitato Nazionale per il diritto alle origini biologiche

Venera   Padua

La senatrice Venera Padua risponde all’appello lanciato, nei giorni scorsi, dal componente del comitato nazionale per il diritto alle origini biologiche, il vittoriese Giovanni Mangione, sulla necessità di vedere finalmente riconosciuto un diritto acclarato dalla Costituzione che permette ai figli non legittimati alla nascita di potere interpellare

la madre biologica per una eventuale rimozione dell’anonimato all’epoca del parto. “Come si comprenderà – sottolinea la senatrice Padua – si tratta di una questione molto delicata sulla quale, però, è necessario prendere una posizione. Il disegno di legge di cui stiamo parlando è stato esitato dalla commissione Bilancio al Senato lo scorso mese di settembre. Non ci sono state osservazioni ostative tranne per il fatto che si attende una risposta dal governo nazionale. Il timore potrebbe essere legato all’eventualità di una richiesta finanziaria per il sostegno ad alcuni emendamenti presentati, circostanza che, come ben si può intuire, è conseguenziale alla risposta del governo, determinando tutto ciò una dilatazione dei tempi. C’è da considerare, però, che al momento l’Aula di palazzo Madama, essendo impegnata nella sessione di bilancio, è praticamente bloccata nella trattazione degli altri temi”. La senatrice Padua sottolinea, quindi, che occorrerà attendere all’incirca sino alla fine del mese, o comunque sino al licenziamento della manovra del bilancio da parte del Senato, prima che i lavori in Aula possano ripartire con la consueta ordinarietà. E poi la stessa senatrice prende un impegno. “Assicuro i componenti del comitato nazionale per il diritto alle origini biologiche, compreso lo stesso Mangione – dice la senatrice Padua – sul fatto che mi impegnerò io stessa, in maniera pressante, a sollecitare la risposta del governo e a completare l’iter previsto per l’approvazione del disegno di legge subito dopo la chiusura della sessione di bilancio”.

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