Modica. Le presunte dimissioni dell’assessore Giannone ancora nel mirino dell’opposizione per una Pec che non si trova

consiglio comunale aula modica

Approvata a maggioranza l’immediata esecutiva della delibera relativa alla variante al PRG, ditta Cambiocavallo, di struttura ricettiva di Contrada Zimmardo a Modica. Poi un’ora dedicata alle comunicazioni e a due interrogazioni. Il consigliere Andrea Caruso informa il consesso dell’avvenuta nomina del modicano ingegnere Orazio Iacono ad amministratore delegato di Trenitalia.
Non essendo presente il sindaco, i consiglieri di opposizione hanno deciso di discutere alcune interrogazioni, molte delle quali sul bilancio e sulla situazione finanziaria dell’ente, alla presenza del primo cittadino o dell’assessore al bilancio, Enzo Giannone. Proprio il titolare della delega al bilancio è stato al centro delle comunicazioni da parte dei consiglieri Giovanni Spadaro, Ivana Castello e Vito D’Antona che continuano a chiedere conto e ragione della sua prolungata assenza e di una Pec di dimissioni, di cui però si è alla ricerca della sua esistenza.

Il presidente della seduta, il vice presidente Michele Polino, raccogliendo un invito dei consiglieri Giovanni Scucces e Carmelo Cerruto, ha assunto impegno di invitare, di concerto con l’amministrazione, l’assessore Enzo Giannone ad essere presente in consiglio per discutere le interrogazioni di pertinenza.
Dopo la discussione di due interrogazioni dei consiglieri Ivana Castello e Andrea Rizza, il consiglio si è sciolto.
Presenti ventuno consiglieri il consiglio si apre con la votazione sull’immediata esecutività della delibera relativa alla variante al PRG, ditta Cambiocavallo, di struttura ricettiva di Contrada Zimmardo a Modica che ottiene tredici voti a favore, quattro contrati e quattro astenuti.
Il consigliere Giovanni Spadaro ha posto al consiglio comunale la questione relativa alle presunte dimissioni dell’assessore al bilancio, Giovanni Spadaro. Non ha individuato la Pec di dimissioni e su questa non ha avuto, da parte degli uffici, risposta alcuna.
Chiede al capo dell’amministrazione se Giannone si è dimesso e nel qual caso se intende nominare un nuovo assessore al bilancio. Insiste sull’esistenza di una comunicazione informatica di cui al momento non si trova traccia e non vorrebbe che si ipotizzasse un abuso d’ufficio atteso che sinora l’ufficio archivio continua a sostenere che non dal periodo 1° agosto ad oggi non c’è la Pec in discussione. Invoca una risposta chiara da parte del sindaco.
L’assessore al personale Pietro Lorefice dichiara di non sapere nulla della Pec e sul rapporto in atto tra il collega Giannone e il sindaco; sarà proprio il capo dell’amministrazione, oggi assente perché a Palermo, a comunicare, quando sarà presente, come stanno le cose.
Il consigliere Vito D’Antona si dichiara offeso sul piano istituzionale della risposta dell’assessore Lorefice in quanto lo stesso non può non sapere come stanno realmente le cose- lui assessore tra i più presenti a Palazzo San Domenico – e rispondendo come ha risposto mette in dubbio l’intelligenza di chi ascolta.
Questo è un caso che non riguarda solo l’amministrazione o il consiglio ma l’intera città e non è sicuramente una faccenda privata, atteso come si sta gestendo, e invita ad evitare di prendere in giro i consiglieri che chiedono notizie al riguardo. D’Antona avanza ipotesi di omissioni di informazione alla città sul caso e parla di disaccordi sulla linea politica tra Giannone e il sindaco.
L’assessore al bilancio manca dal consiglio da un mese e mezzo e si pone il problema se la richiesta d’indagine da parte della Corte dei Conti alla Procura della Repubblica di Ragusa sulla documentazione del piano di riequilibrio possa essere la causa che ha determinato il disimpegno dell’assessore Giannone dalla giunta Abbate. La verità conclude, D’Antona, che nessuno vuole parlare di un assessore che è assente dal Comune da un mese e mezzo.
La consigliera Ivana Castello rileva che se ci doveva essere una Pec di dimissioni e questa non è stata resa nota sarà costretta a presentare una denuncia penale.
Un invito a portare in consiglio il regolamento dei dehors, come promesso da tempo dall’amministrazione prima dell’estate, è stato fatto dal consigliere Peppe Stracquadanio.
Il consigliere Giovanni Scucces suggerisce al presidente della seduta, Polino, di invitare l’assessore al bilancio, Enzo Giannone, sinora assente a partecipare alla prossima seduta del civico consesso per capire se è dimissionato o meno.
La sua non è una delega di poco conto: è essenziale per la vita dell’ente.
L’Assessore Pietro Lorefice ribadisce quello che sinora sostenuto ovvero di non sapere nulla di una Pec di dimissioni e non si è mai occupato di questa questione che riguarda, peraltro, il rapporto tra il sindaco e il suo delegato.
Il consigliere Vito D’Antona informa di avere fatto una ricerca secondo la quale l’assessore Giannone non partecipa a sedute di giunta dal 27 luglio scorso.
Si apre la question time e la consigliera Ivana Castello deve presentare alcune interrogazioni sulla situazione finanziaria e di bilancio dell’ente. Non c’è presente il sindaco così come l’assessore Giannone e quindi non si è posti nella condizione di potere avere risposte né per i consiglieri interrogati né per la città.
Il consigliere Carmelo Cerruto solleva la questione della presenza in aula dell’assessore al bilancio Giannone e invita il presidente della seduta a farsi carico di questa esigenza.
La consigliera Ivana Castello illustra un’interrogazione sul disordine della toponomastica nel territorio comunale e in particolare i residenti di Via Alberto Portogallo non si spiegano come sia possibile che quella stessa strada all’Anagrafe risulti denominata Cava Gucciardo Pirato.
Nei fatti quella strada è stata divisa in due: un tratto con la vecchia denominazione, un altro con la nuova senza che si è provveduto a dare ai residenti la corretta denominazione. La Castello rileva che esistono almeno 180 strade on doppia denominazione, una delle quali è da annullare. Peraltro non esiste un registro delle strade per cui molti residenti non sanno neanche quale sia l’indirizzo esatto.
L’interrogante chiede all’amministrazione che la cittadinanza sia informata di questa questione, che si ponga fine a questo stato di cose individuando una soluzione.
L’ assessore Pietro Lorefice replica sostenendo che questa è uno stato di fatto che l’amministrazione ha ereditato da quella precedente.
Si sta intervenendo attraverso un’azione di adeguamento da parte degli uffici con l’ausilio di un programma che in automatico converte la residenza nell’anagrafe del cittadino interessato. L’azione sta avvenendo per zone e per tutte le vie quindi riguarda tutto il territorio comunale.
L’interrogante replica che non c’è un registro elle strade che andrebbe fatto. L’assessore Lorefice ribadisce che questa è una situazione precaria che è stata trovata così cioè con le nuove denominazioni di vie senza che poi siano stati operati i cambiamenti anagrafici.
Il consigliere Andrea Rizza illustra un’interrogazione sulla realizzazione del nuovo sito internet istituzionale del comune sul quale rileva che da oltre quattro mesi (l’interrogazione è del marzo scorso) non consente di poter accedere a tutte le informazioni che per legge devono essere accessibili, come da legge, da parte di chiunque e chiede di sapere per quale motivo si è deciso di sostituire il vecchio sito internet istituzionale con l’attuale; come mai da mesi il sito non è funzionale determinando sia una grave inadempienza di legge che ovvi disagi ai cittadini e ovviamente quali azioni l’amministrazione intende intraprendere per superare questo stato di cose.
L’assessore all’urbanistica Giorgio Belluardo risponde sostenendo che l’aggiornamento del sito si è reso indispensabile per offrire maggiori servizi e informazioni all’utente: i contenuti sono stati aggiornati al fine di garantire un’operazione trasparenza.
L’interrogante insiste nel sostenere che il sito non è aggiornato in alcuni elementi essenziali. Questa è una problematica che va approfondita perché il comune in questo modo è esposto ai rigori della legge e quindi urgente e necessario intervenire con sollecitudine.
Passata l’ora termina la question time e la seduta è stata sciolta.

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