Calcio. Intervista al segretario generale del Santa Croce Giusy Carratello

CArratello

Due chiacchere con il nuovo segretario generale del Santa Croce calcio, Giusy Carratello, alla scoperta di una donna dalle idee chiare che ha sposato la causa sportiva della maggiore società calcistica della città. Un discorso ampio a trecentosessanta gradi nel quale la Carratello ci rivela le emozioni e le aspettative nel ruolo importante affidatogli dai massimi vertici societari. Nuove responsabilità affini alla sua neo veste istituzionale, aspettano Giusy Carratello caratterialmente, sempre, aperta alle nuove sfide.

Nuovo Segretario Generale dell’U.P.D. Santa Croce. Ti aspettavi che la società potesse affidarti un incarico così importante e di responsabilità?
“Sinceramente per me è stata una novità. Da quando ho iniziato a collaborare come segretario del settore giovanile sentivo già tanta fiducia attorno a me tra i dirigenti. Quando mi è stata proposta la segreteria generale dell’intera società non ho esitato ad accettare perché amo le sfide”.

Per te un ruolo tutto nuovo e solo dopo un anno di esperienza come dirigente sportivo sei già ai vertici di una delle società più longeve della Sicilia. Con quale spirito rappresenterai i colori del Santa Croce?
“Con lo stesso spirito con cui affronto la vita di tutti i giorni. Misurandomi con me stessa. Sono sempre stata una sportiva e amo il sociale. Spendermi per una società sportiva storica come il Santa Croce mi inorgoglisce”. 

Tra le mura del Kennedy si respira aria di rinnovamento e forse la tua candidatura è un segnale in tal senso. Quali sono gli obiettivi della società per il medio/lungo termine?
“L’U.P.D. Santa Croce è di tutti i cittadini, rappresenta la città da più di 60 anni nel mondo del calcio regionale. Un pò tutti, nel nostro piccolo, possiamo dare una mano a migliorarla e abbellirla. Vogliamo stare ancora di più tra le gente, far capire anche ai più scettici che qui ci sono persone che si spendono per passione sportiva e spirito sociale e non per interessi o tornaconti personali, me compresa”. 

Dici di amare le sfide, adesso che sei uno dei timonieri della società cosa noti di diverso nello stare dall’altra parte della scrivania?
“Dall’esterno mi sembrava tutto semplice e scontato. Adesso che mi trovo a contatto diretto con la gestione di una società imponente e complessa come quella dell’UPD capisco quanta passione e responsabilità ci vuole per tenere in piedi una realtà sportiva di tale portata. Ad esempio gestire un intero Stadio, quale impianto pubblico, non è cosa da poco”.

Sembri decisa e determinata in ciò che credi e in ciò che fai. Tutti si augurano che tu possa dare una marcia in più al mondo dell’UPD Santa Croce, quali saranno i tuoi primi incarichi da nuovo segretario generale?
“Sarò una dirigente che come priorità avrà il solo compito di realizzare progetti fattivi, senza tanti formalismi. Chiedo solo una cosa: basta con i finti moralisti o con i professori del calcio che sanno solo puntare il dito ma poi si nascondono nell’immobilismo. Noi siamo dirigenti al servizio dello sport e non viceversa, quindi, contano solo i fatti e non le chiacchiere”.

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