Celebrati i funerali di Marcello Perracchio a Ragusa

perracchiofumerali

La Chiesa dei Salesiani a Ragusa, manco a dirlo, era piena all’inverosimile. Molti sono dovuti rimanere all’esterno. Il sacerdote che ha celebrato i funerali dell’attore Marcello Perracchio ha voluto rimarcare il legale che quest’ultimo aveva con l’oratorio sin da quando, giovanissimo frequentava quello del Quartiere Dente a Modica per iscriversi, da grande, all’Unione ex Allievi Don Bosco.

“Quando era libero da impegni professionali – ha detto il prelato –
era presente in chiesa e partecipava alle riunioni”. In molti sono arrivati da Modica, compreso il sindaco, Ignazio Abbate, il vice sindaco, Giorgio Linguanti, e il comandante della polizia locale, Rosario Cannizzaro. Solo l’attora ragusano Angelo Russo è stato visto, degli altri attore della fiction nessuno come non si è visto nessumo la parte politica della città di Ragusa, ad eccezione del presidente del consiglio comunale Tringali. Luca Zingaretti ha espresso i suoi sentimenti in un post sul social Instagram: “Addio mio dolce amico. Nessuno più mi manderà a… come te! Sei stato un meraviglioso compagno di viaggio, un fenomenale interprete di un ruolo che hai fatto entrare nel cuore della gente e, last but not least, un grande e caro amico. Senza di te sarà tutta un’altra cosa! Riposa in pace”. Il sindaco di Modica aveva suggerito di allestire la camera ardente al Teatro Garibaldi di Modica ma la famiglia ha ritenuto di non farlo per i disagi che avrebbe creato e perchè altrimenti si dovevano spostare i funerali già programmati. Dopo il rito funebre, Perracchio è stato ricordato nel teatro dei Salesiani di Ragusa per la sua attività artistica. Tuccio Musumeci, Mirko Magistro, compagni e colleghi al teatro Stabile di Catania, Pippo Pattavina, Pasquale Spadola, location manager della serie Montalbano; il regista Franco Giorgio, Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso e poi Angelo Russo, alias l´agente Catarella nella fiction di Montalbano, lo hanno commemorato nell’occasione. Marcello Perracchio, il burbero dottor Pasquano al quale il commissario Montalbano rompe puntualmente “i cabbasisi” nella fiction tratta dai bestseller di Andrea Camilleri, lascia un vuoto. Era nato a Modica nel 1938, attore di grande umanità, ma prima ancora direttore di un’autoscuola, squisito talento teatrale passato da una compagnia di dilettanti allo Stabile di Catania grazie a Turi Ferro, interprete di film (Gente di rispetto di Luigi Zampa, Pizza connection di Damiano Damiani, Il giudice ragazzino di Alessandro Di Robilant) e serie tv (La Piovra, L’onore e il rispetto e Eroi per caso), e fino a “Italo” di Alessia Scarso. Perracchio è arrivato al cuore della gente proprio grazie al ruolo del patologo sempre accigliato, acuto ma indolente, instancabile divoratore di cannoli.
“Dottor #Pasquano, anche lassù è pieno di gente… qualcuno che le scassa i #cabbasisi lo troverà di sicuro”. “Rip dottor Pasquano, hai raggiunto la pace dei cabbasisi”. Ciao dottor Pasquano, insegna agli angeli a scassare i cabbasisi”.
“Caro Marcello Perracchio, mi ero tanto affezionata. Non ci sarà più nessun dottor Pasquano, per me”. “Adesso Montalbano con chi litigherà?”. “Il dottor Pasquano? Temo sarà insostituibile”, sottolinea Carlo Degli Esposti, che con la Palomar produce Il commissario Montalbano.
“Ne discuteremo con calma, adesso non ci vogliamo neanche pensare. Perracchio è stato un grandissimo attore, del resto il vissuto di Montalbano, le figure che lo circondano hanno pescato in uno dei più grandi bacini di attori, quello siciliano. E’ stato un volto, più che una maschera, per dirla alla Pirandello. E ha fatto tantissimo per la sua terra”. Questi alcuni dei tanti messaggi. Anche il regista della fiction, Alberto Sironi, ricorda Perracchio come “una persona dolce, gentile, ma anche un vero mangione, goloso: si arrabbiava quando gli portavamo i cannoli senza lo zucchero”, racconta a Rainews 24.
“Non credo che potremo sostituire il personaggio con un altro attore, almeno io come regista non me la sento. Il Pasquano di Perracchio era perfetto, anche il rapporto con Zingaretti è difficilmente ripetibile. Vedremo quello che dirà Camilleri e proveremo a trovare una soluzione: magari mandare Pasquano in pensione… Ma una cosa è certa, non lo dimenticheremo facilmente: era un uomo che riempiva le giornate, il lavoro, i momenti di pausa. Spesso gli attori sono solo attori – conclude il regista – Perracchio era un grande uomo”. Presenti ai funerali moltissimi esponenti del teatro ibleo.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa