Domenica a Ragusa i funerali dell’attore Marcello Perracchio. Il messaggio di “Montalbano”

marcello perracchio

Si svolgeranno domenica i funerali dell’attore Marcello Perracchio, 79 anni. La moglie Franca e i figli Mariapia e Peppe hanno deciso di celebrarli nella Chiesa Santa Maria Ausiliatrice(Salesiani) di Ragusa. Il corteo muoverà alle 9,15 dall’abitazione di Via Salvy D’Albergo. Dopo la cerimonia funebre si terrà una commemorazione in ricordo della sua lunga attività dedicata al teatro.

Marcello Perracchio, famoso anche per suo ruolo del medico legale, il ‘dottor Pasquano’, nella serie televiva di Raiuno “Il Commissario Montalbano”, ispirata dai racconti di Andrea Camilleri, era nato a Modica ed era uno degli attori più prolifici del Teatro Stabile di Catania. Alle spalle anche una carriera cinematografica con, tra gli altri, film come Gente di rispetto di Luigi Zampa, Pizza connection di Damiano Damiani, Il giudice ragazzino di Alessandro Di Robilant. Aveva avuto ruoli anche in altre serie televisive come La Piovra, L’onore e il rispetto e Eroi per caso e ultimamente nel film di Alessia Scarso “Italo”.

La fama era esplosa Montalbano ed il rapporto di Pasquano incentrato sull’odio-stima con il personaggio interpretato da Luca Zingaretti che invitava, tra il serio e il faceto, a «non rompere i cabasisi».
Luca Zingaretti ha espresso poche ma toccanti parole sulla scomparsa di Perracchio: “Addio dolce amico. Nessuno più mi manderà a… come te. Sei stato un meraviglioso compagno di viaggio e senza di te sarà tutta un´altra cosa. Riposa in pace”. “Profondamente addolorato”, così ha scritto in un post l’attore catanese, Tuccio Musumeci, grande amico e collega teatrale.
Perracchio soffriva di diabete e per questo durante la registrazioni della finction era costretto a mangiare dolci senza zucchero. “Ero costretto a recitare due volte – aveva detto – prima quando vedevo i dolci che mi piacevano tanto e poi quando li mangiavo e mi rendevo conto che erano insapori ma dovevo continuare a dimostrare che erano buonissimi”.
Il sindaco di Modica aveva proposto la camera ardente al Teatro Garibaldi ma non se n’è fatto nulla.

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