Paolo Di Stefano a Scicli per le Conversazioni del Brancati

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Inizia la terza edizione delle “Conversazioni a Scicli” del “Brancati”: Giuseppe Pitrolo Domenica 23 Luglio alle 19.30 dialogherà nella piazzetta Aleardi di Scicli con Paolo Di Stefano, inviato speciale del “Corriere”, sul suo nuovo giallo “La parrucchiera di Pizzuta” (pubblicato con lo pseudonimo di Nino Motta). 

Paolo Di Stefano è nato ad Avola nel 1956. Cresciuto a Lugano, si è laureato con Cesare Segre. E’ stato responsabile delle pagine culturali del “Corriere della Sera”, di cui è ora inviato speciale. È autore di racconti, reportage, inchieste, poesie e romanzi. Nelle sue opere affronta temi come: la memoria e l’oblio, l’infanzia violata e la difficoltà di crescere, la famiglia e i rapporti generazionali, l’emigrazione, lo spaesamento, i rapporti Nord-Sud.
Con La catastròfa (Sellerio 2011, Premio Volponi) ha raccontato la tragedia dell’8 agosto 1956, quando in miniera a Marcinelle morirono, tra i molti altri, 136 minatori italiani.
Di Giallo d’Avola (Sellerio 2013, Premio Sebastiano Addamo, Premio Viareggio-Rèpaci e Premio Comisso) Aldo Busi ha scritto: è “un grande romanzo, di genere, ma come considero di genere I promessi sposi, Il Gattopardo, o I Viceré… Se fosse stato pubblicato nei primi anni Sessanta non meriterebbe meno considerazione de Il fu Mattia Pascal e si potrebbe gridare al capolavoro”.
“Ogni altra vita” (2015) racconta tante”storie di italiani non illustri”, partendo da quella dello sciclitano Adriano Arrabito (nato nel 1896), che esordì nella vita facendo Gesù Bambino in un presepe vivente, ma poi si dovette arrangiare in mille modi, finché non si inventò un prospero commercio di uova. Una vita di miseria, di fatica immane e di affetti intensissimi, soprattutto per la sua “adurata mamma” Ninetta, per la moglie Maria, per i sette figli. “Una vita di dolore, ma anche di gioia indicibile e di orgoglio che toccano il culmine allorché il primogenito, Emanuele, ottiene la laurea a Messina: un traguardo sociale. Ciò che colpisce sono la dolcezza e la serenità con cui Arrabito racconta il male di vivere, le tragedie private e quelle della storia. È un uomo buono e onesto, in cui si riassumono i grandi valori del passato (e chissà quanto del presente): famiglia, lavoro, fede”… Insomma, un coro di voci diverse che raccontano il secolo lungo degli italiani non illustri.
“La parrucchiera di Pizzuta. Un giallo siciliano” (Bompiani) è l’appassionante noir inventato da Di Stefano: Rosa Lentini ha quarant’anni passati (anche se nessuno lo direbbe), un matrimonio alle spalle, una figlia e una passione: è una filologa, specializzata su Petrarca, ma la sua carriera universitaria è bloccata da concorsi discutibili. L’estate si avvicina, e Rosa prende una decisione: chiede l’aspettativa e con sua madre, donna Evelina, raggiunge la casa di famiglia a Pizzuta, il suo paese, vicino a Siracusa. Ma non sarà la solita vacanza tranquilla di mare e spiaggia: mentre lo scirocco soffia inebriante, prende forma una piccola ossessione: far luce sul misterioso omicidio di Nunziatina Bellofiore, avvenuto il 7 novembre 1956: cos’è accaduto alla bellissima ventenne che aveva aperto da poco un Salone di parrucchiera? A cosa si deve il silenzio che avvolge la sua morte da oltre mezzo secolo? A parte un ritaglio ingiallito, negli archivi non c’è quasi nulla. Per l’indagine, che condurrà con sua madre, Rosa ha a disposizione la memoria lacunosa dei coetanei di Nunziatina oltre alle armi della filologia: che insegnano proprio a colmare lacune, esercitare la virtù del dubbio, seguire la ”lectio difficilior” anche a costo di mettersi nei guai.                                                    Sulle quinte barocche di un’estate siciliana, Nino Motta (alias Paolo Di Stefano) dà vita a personaggi memorabili e ci regala l’emozione di un giallo che è insieme ”l’edizione critica di un delitto” e un inno alla resistenza femminile. Come quella di Nunziatina, parrucchiera, finita in un ”imbroglio” più grande di lei.
 
Le “Conversazioni” in piazzetta Aleardi continueranno Martedì 1 Agosto alle 21.30, con NINO AMADORE, che ne “Il mutamento. Davvero le mafie hanno cambiato pelle?” ha analizzato la criminalità organizzata di questi anni.
Lunedì 7 Agosto alle 21.30 PIETRANGELO BUTTAFUOCO col suo “I baci sono definitivi” ci farà emozionare e riflettere.
Mercoledì 09 Agosto alle 21.30 sarà la volta di ADRIANO PADUA, che con “Still life” ci introdurrà alla poesia in forma di rap.
Domenica 13 Agosto, alle 21.30, LORENZO MANENTI con “La quarta sponda” ci parlerà degli italiani in Libia.
Giovedì 17 Agosto alle 21.30 FILIPPO NICOSIA col romanzo “Un’invincibile estate” ci parlerà di un romanzo di formazione nella tragica estate del 1992.
Domenica 20 Agosto, alle 21.30, il giornalista GAETANO SAVATTERI ci provocherà col saggio “Non c’è più la Sicilia di una volta”.
Sabato 26 Agosto alle 21.00 incontro con la “nuova sciclitana” LISA SFORZA, che con “Ceylon colomba verde” ha unito sogno, viaggio, poesia e immagini.
Domenica 27 Agosto alle 21.00 il “nuovo sciclitano” (o “foresto”) SANDRO FRANCHINI ci parlerà di “Quando politica e cultura salvarono Venezia”.
 
Tutti gli incontri sono condotti da Giuseppe Pitrolo, tranne quello con Amadore, a cura di Marco Causarano, e quello con Franchini, a cura di Franco Causarano e Paolo Nifosì.
Non è previsto un biglietto.   

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