Modica, continua la petizione per l’abbattimento delle barriere architettoniche

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Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche continua la raccolta firme. L’unione di buoni propositi è quello che muove da sempre il sociale ,che non ha colori politici e partitici e si impegna a 360° per riuscire a dare visibilità a quelle azioni che hanno un grande valore per la collettività, come ad esempio tutte quelle problematiche che riguardano la fruibilità degli edifici pubblici e la mobilità delle persone con disabilità. Aiutare le fasce deboli è stato in questi mesi la prerogativa che ha unito in diversi e specifici eventi vari enti accomunati da un forte principio di solidarietà, dall’ ADMO di Ragusa (Associazione donatori midollo osseo), CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale), Associazione di volontariato San Michele Arcangelo di Modica, Consiglio Provinciale del Notariato,

i centri incontro anziani di Modica, il PDF di Avola, l’associazione di volontariato Elisa di Scicli, Movimento Riscatto Vittoria, Gruppo Forza Italia Modica e Scicli e tanti privati ed esercizi commerciali. Una petizione partita qualche mese fa, che si preannuncia già come un successo e continua senza sosta, quasi duemila le firme già raccolte, per fa si che anche i nostri comuni si mettano in regola, applicando quanto previsto in ambito nazionale, dai PEBA che sono disciplinati dalle Leggi 41/1986 e 104/1992. Con la legge 104 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili l’ambito di applicazione dei Piani è stato esteso ai percorsi e agli spazi pubblici in riferimento “all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione” delle persone disabili. La legge che tratta il problema dell’accessibilità, è la n. 13/89 , stabilisce i termini e i modi in cui deve essere garantita l’accessibilità ai vari ambienti, con particolare attenzione ai luoghi pubblici. Dopo 30 anni, questa legge non è stata attuata nel 90 per cento dei comuni italiani. I Comuni devono destinare una quota non inferiore al 10 per cento delle entrate derivanti dagli oneri di urbanizzazione ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche e localizzative per le opere, edifici ed impianti esistenti di loro competenza istituendo a tal fine un apposito capitolo di bilancio.La disabilità nella nostra società dovrebbe essere tutelata e rispettata, accedere agli edifici pubblici, viaggiare e circolare liberamente non come applicazione di una legge ma il rispetto morale di un diritto.

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