La Cgil di Ragusa pronta a mobilitarsi se passa l’emendamento sui voucher. Le ragioni del dissenso

Peppe Scifo e Salvatore Terranova

Il tentativo di reinserire i voucher attraverso un emendamento al decreto legge n° 50/2017 attualmente in discussione in Parlamento è stato oggetto di una conferenza stampa tenutasi questa mattina alla Cgil di Ragusa alla presenza del segretario generale, Peppe Scifo, e del segretario provinciale della Cgil di Ragusa, Salvatore Terranova.

Ci sono in atto segnali di distensione per evitare il voto sull’emendamento ma nel caso dovesse essere votato, la Cgil si mobiliterà per denunciare quello che viene definito un sopruso dopo l’annullamento dei voucher da parte dello stesso governo Gentiloni che adesso vorrebbe reintrodurli.
Il segretario generale Peppe Scifo nei giorni scorsi aveva inviato una nota al Prefetto di Ragusa, Librizzi, per denunciare questo stato di cose.
La Cgil ritiene gravissima l’eventualità che il governo, attraverso un improprio emendamento al decreto legge n. 50/2017 attualmente in discussione in Parlamento, definisca una nuova normativa sul lavoro occasionale.

Lo scorso marzo il Governo ha emanato il decreto legge per l’abrogazione dei voucher e il ripristino della piena responsabilità solidale negli appalti. Su questi due punti la Cgil nel 2016 ha promosso dei referendum abrogativi, accolti dalla Corte Costituzionale e fissati per il 28 maggio 2017.
I referendum sono stati presentati attraverso la raccolta di più di 3 milioni di firme di cittadini italiani. I decreti legge intervenuti a Marzo di quest’anno hanno abrogato le norme e quindi annullato i referendum. Un risultato positivo per tutto il mondo del lavoro, e per la democrazia nel nostro Paese.
Purtroppo oggi a distanza di poche settimane dalla conversione in legge da parte del Parlamento dei Decreti Legge su voucher e appalti assistiamo ad un tentativo di reintroduzione dei voucher attraverso la legge di assestamento di bilancio in discussione in questi giorni.
È inaccettabile che una manovra che dovrebbe correggere i conti diventati lo strumento per negare le ragioni di milioni di italiani, che con le loro firme hanno permesso di indire i referendum, e che tutto ciò avvenga dopo la decisione di abolizione dei voucher assunta dal Parlamento e l’annullamento dell’appuntamento referendario deciso dalla Consulta in considerazione del superamento delle richieste in esso contenute. Questo configurerebbe una sostanziale violazione dell’art. 75 della Costituzione e costituirebbe un atto irrispettoso nei confronti della Suprema Corte di Cassazione che si è appena pronunciata in proposito”.
È evidente il tentativo di rispondere alla soppressione di uno strumento che era diventato una delle forme estreme di precarizzazione, con altre forme precarie, poco chiare nei limiti di utilizzo e soprattutto rivolte anche alle imprese e alle amministrazioni pubbliche, oltre che alle famiglie.
È imbarazzante che il Parlamento discuta di come far costare sempre meno il lavoro, di come renderlo sempre più debole e poco tutelato, di come rendere occasionale ciò che occasionale non è e non si consenta di mettere le stesse energie nel pensare a come creare nuova occupazione, a come difendere quella che c’è, a come far ripartire gli investimenti.
Gli emendamenti presentati contengono proposte che arrivano senza alcun confronto con le parti sociali e intervengono su materie molto complesse e delicate, che determinano effetti rilevanti non solo sulla regolamentazione del mercato del lavoro ma anche su aspetti di natura fiscale e contributiva.
Se dalla manovra di aggiustamento di bilancio usciranno norme che non sono in coerenza con l’intervento che ha abolito i voucher, valuteremo tutte le iniziative di contrasto possibili, a partire da un nuovo coinvolgimento della Corte di Cassazione.
Il Governo deve intervenire con chiarezza e aprire un confronto per normare il lavoro occasionale in ambito familiare, come proposto nella nostra Carta dei diritti universali, e discutere delle modalità di flessibilità già possibili oggi per le imprese senza doversene inventare ogni giorno di nuove.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa