Consiglio comunale di Modica. Le delibere della Corte dei Conti al centro del lungo dibattito

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Lungo dibattito sulle due delibere della Corte dei Conti, la n° 98 e la n° 100, che mettono in evidenza, ancora una volta, le criticità della situazione contabile finanziaria del comune e stigmatizza il comportamento del collegio dei revisori dei conti per il mancato invio, nei tempi previsti dalla norma, delle relazioni semestrali alla Corte che non è stata posta nelle condizioni di poter operare le valutazioni di merito sugli obiettivi intermedi fissati dal piano di riequilibrio finanziario approvato.
Tutte le attenzioni ora si spostano nel nuovo piano di equilibrio finanziario che sarà discusso martedì 30 maggio prossimo e che dà la possibilità all’ente di poter ripianare i disavanzi di amministrazione in un periodo di trent’anni. Il parere dei revisori sull’atto, con molte precisazioni, è positivo.

Diciassette consiglieri presenti la seduta si apre con una comunicazione del presidente Garaffa sulla nota inviata al sindaco dall’assessorato Enti Locali sull’attività ispettiva dei consiglieri comunali secondo la quale si rileva, in ordine alla risposta del sindaco alle interrogazioni a risposta scritta, che queste devono essere evase, da parte del primo cittadino, entro trenta giorni dalla data di presentazione depositandole alla segretaria del comune. L’assessorato agli Enti locali rispetto all’elenco delle interrogazioni per le quali non si è ancora risposto, chiede di fornire dettagliate notizie al riguardo entro trenta giorni dalla ricezione delle nota inviata.
Conferenza dei capigruppo sul Palazzo di Giustizia sarà convocata la settimana prossima in cui preparare un ordine del giorno condiviso da inviare agli organi preposti.
Il segretario generale Bella ha inviato una nota al Presidente del consiglio comunale con la quale rileva l’eccessivo costo delle sedute del consiglio comunale e consiglia delle proposte per diminuire le spese come la tenuta del civico consesso in orario di servizio, aggregare interrogazioni con mozioni e aggiungere più punti all’ordine del giorno. Nella conferenza dei capigruppo si parlerà anche di questo.
E’ giunta ieri all’ufficio di presidenza la proposta del nuovo piano di equilibrio finanziario e l’ha subito trasmesso alla commissione bilancio. Il consiglio deve deliberare entro il 31 maggio p.v.
Il consigliere Tato Cavallino comunica all’assessore alla Polizia Locale del numero dei furti nella frazione di Marina di Modica dove le case visitate vengono smantellate. Propone di installare delle telecamere per i controlli delle varie zone.
L’assessore Pietro Lorefice dichiara che è a conoscenza dei furti parlandone con i carabinieri di Marina di Modica e il pattugliamento sulla frazione è stato potenziato e un ulteriore lavoro sarà fatto dopo la fine del G7 a Taormina.
Il consigliere Vito D’Antona chiede di anticipare le delibere della Corte dei Conti la n° 98 e la n°100.
Il consigliere Piero Covato non ha nulla in contrario. Sulla convocazione del consiglio comunale per discutere del piano c’è un accordo in aula per una seduta da fissare per martedì 30 maggio alle ore 10.00.
Sulla relazione richiesta al segretario generale, Bella, illustra lo stesso.
In ventidue pagine, comprensivi di allegati, fa una cronistoria degli atti in cui evidenzia delle criticità della gestione del piano di riequilibrio. L’amministrazione allora evidenziò delle osservazioni al piano di equilibrio nell’ottobre 2016. In sede di audizione alla Corte dei Conti si è ritenuto di acquisire la notizia della rimodulazione del piano di equilibrio rinviando le valutazioni sul nuovo piano di equilibrio. La delibera 98 della Corte dei Conti tocca aspetti relativi ai ritardi e agli inadempimenti dei revisori nella mancata trasmissione sulle relazioni semestrali al piano, del conto consuntivo. In realtà pur prendendo atto dei ritardi nella nomina dei revisori il magistrato contabile rileva la mancata verifica sulla situazione finanziaria per il non invio delle relazioni.
Ciò ha determinato un’analisi della situazione finanziaria non attualizzata. I rilevi della Corte dei Conti sono dodici sui quali il segretario replica punto per punto.
Tra queste l’inserimento nel bilancio delle indennità delle PO invece doveva andare sul fondo, cosa che è avvenuta lo scorso anno. Altro rilievo la mancata utilizzazione di tutto il fondo del DL 35 e che ha determinato la restituzione delle somme che non potevano essere spese.
Poi il disavanzo di amministrazione relativo al 2014 che è aumentato per un riaccertamento dei residui calcolati sulla scorta della nuova legge sul bilancio quello armonizzato.
Sul superamento dei quattro parametri di criticità questi dipendono dalla scarsa velocità di riscossione ma per le quali c’è in atto un’azione di recupero e comunque la riscossione si mantiene molto bassa ma l’amministrazione ha già assunto le misure per fronteggiare quest’area di crisi.
Per i residui 2010 l’amministrazione ha creato il fondo crediti di dubbia esigibilità. Sull’aumento della spesa si deve tenere conto dell’aumento contrattuale del personale. Sulle partecipate si prevede, al di là del contenzioso, un ripianamento del debito. Il 31 di maggio prossimo dovrebbe essere conclusa la gara per l’affidamento strisce blu e individuare il soggetto gestore. Il personale della Multiservizi che si occupa della sosta entrerà nella nuova società e quella vecchia si potrà liquidare superando un rilievo della Corte dei Conti.
La mancata pubblicazione sul sito del comune dei dati finanziari ha una sua ragione; in questi giorni si stanno trasferendo tutte le comunicazioni nel nuovo sito dell’ente.
Ogni ulteriore risposta ai rilievi della Corte dei Conti potrà essere data dalla programmazione di nuovi atti finanziari in particolare con il nuovo piano di riequilibrio pluriennale dell’ente.
Sulla nuova delibera della Corte dei Conti, la n° 100, c’è una denuncia sui ritardi di trasmissione da parte del collegio dei revisori delle relazioni semestrali di verifica sugli obiettivi semestrali del piano di riequilibrio approvato. Ragion per cui la Corte non è stata posta nelle condizioni di poter fare le necessarie valutazioni. Ma su questo i revisori dei conti potranno dare le loro repliche.
Il consigliere Vito D’Antona è fortemente preoccupato; per la prima volta ci si trova di fronte ad un invio degli atti alla procura delle Repubblica di Ragusa e alla procura della Corte dei Conti.
Il comunicato del sindaco ha cercato di stemperare le valutazioni del giudice contabile ma non è così. Un consigliere comunale al di là delle appartenenze deve ritenersi preoccupato in quanto un magistrato contabile che invia gli atti alla Procura della Repubblica vuole dire che intravede profili di reato penale.
Le due delibere citano sei inadempimenti; malgrado approvato il piano ci sono una miriade di criticità che è difficile superare: il credito concesso non è stato onorato. Siamo alle denunce penali che riguardano il sindaco, l’amministrazione, il collegio dei revisori e forse i consiglieri comunali.
Manca la relazione del rendiconto 2015 più una serie di rendiconti che frettolosamente sono stati inviati alla Corte dei Conti. La delibera 70 ha sancito che la giunta non era competente ad approvare il piano poi bocciato.
La Corte dei Conti dice che gli obiettivi intermedi non sono stati onorati; questo significa per la legge che si è al dissesto annunciato. Che potrebbe essere imposto dalla Prefettura.
L’oggetto della delibera 100 della Corte non ha solo i revisori dei conti nell’obiettivo ma anche il sindaco e l’amministrazione perché proprio il primo cittadino aveva chiesto un rinvio di un’audizione perché le ferie di qualche funzionario comunale non gli consentiva di assumere le notizie necessarie per sostenere il confronto con la Corte.
Poi nella delibera la Corte si dichiara stanca delle enunciazioni e degli intenti che non si realizzano.
Sulla reazione del segretario generale si riferisce che la Corte ha evidenziato dodici criticità che sono ancora esistenti e non superate. La magistratura contabile non li ha affrontati ma rinvia la discussione. Li mantiene in vita su un’altra valutazione punto per punto e dà un giudizio teso a confermare il mancato superamento.
Denuncia lo smantellamento dell’ufficio ragioneria, che è la madre di tutti i problemi e la mancata riscossione dei tributi; conferma tutte le critiche fatte ai documenti contabili e ai piani di riequilibrio che lo confortano personalmente sul piano del giudizio.
Si assiste a un’amministrazione impegnata nelle manutenzioni ma non fa seguito una politica finanziaria seria. Stigmatizza l’adozione dei documenti contabili, conto consuntivo 2016 e bilancio 2017, che non sono arrivati in consiglio: è inammissibile il ritardo con cui non arrivano le carte da parte dell’ufficio ragioneria.
Poi si rivolge al segretario generale narrando gli estremi di legge per le quali va dichiarato lo stato di dissesto che non è dunque una facoltà. Il responsabile dell’ufficio ragioneria, cioè il segretario generale, deve definire la posizione dell’ente rispetto a questo ragionamento e comunque indicare la strada per uscire fuori da questa situazione critica.
Sul rilievo fatto dal consigliere D’Antona, ovvero sui ritardi del rilascio dei documenti da parte dell’ufficio ragioneria, replica il revisore dei conti, dr. Carmelo Polara.
Riferisce che i termini non sono perentori, peraltro il ritardo della loro nomina ha influito e il segretario generale il 31 gennaio scorso ha invitato tutte le PO ad avere gli atti di riaccertamento dei residui che non è stato ad oggi completato. Evidenzia che esiste un carteggio all’ufficio di competenza in cui loro sollecitano il rilascio di atti che ancora oggi non sono del tutto pervenuti.
Non hanno avuto la possibilità di inviare nei tempi previsti alla Corte dei Conti le documentazioni perché non erano complete.
Tra ottobre 2016 e febbraio 2017 il collegio è strato sottoposto a un superlavoro che ha determinato ritardi nella trasmissione degli atti. Puntualizza che l’ufficio di ragioneria è stato il primo ufficio a consegnare i riaccertamenti. Si ritiene preoccupato per il fatto che la Corte dei Conti ha ritenuto si compulsare la Procura della Repubblica di Ragusa, la procura della Corte dei Conti e anche l’ordine dei commercialisti.
Il segretario generale afferma che l’ultima PO ha completato i riaccertamenti dei residui. Sulla domanda del consigliere Vito D’Antona risponde che dal punto di visto tecnico il consiglio ha approvato già un piano e ha fissato la seduta per riapprovarne un altro dove il collegio dei revisori ha espresso parere positivo. Esiste una struttura normativa che consente all’ente, nonostante una situazione di difficoltà grave o gravissima, di non dichiarare il dissesto. La risposta è negli atti e in quello che il consiglio comunale deciderà di fare.
Il consigliere Tato Cavallino, definisce il linguaggio della relazione presentata dal segretario generale, politichese. Conferma la proposta di costituire una commissione speciale per affrontare il problema.
Si chiede del perché la Corte dei Conti per la prima volta sente la necessità di mandare le carte alla Procura della Repubblica. Qui c’è in gioco il futuro della città. Il segretario generale con disinvoltura oggi dice che oggi una PO ha consegnato le carte dopo le sollecitazioni fatta da mesi. Auspica che il nuovo piano di riequilibrio possa essere approvato entro il 31 maggio e che il ricorso dell’amministrazione contro la Corte dei Conti per il mancato esame del piano ultimo approvato.
Il segretario generale non può continuare a fare il ragioniere generale e l’ufficio ragioneria va avanti senza avere un riferimento. Si sarebbe aspettato dalla relazione del segretario un minimo di preoccupazione. Si chiede di chi è la responsabilità per avere consentito alla Corte dei Conti di approvare le due delibere e sapere quale PO ha ritardato a consegnare gli atti.
Il presidente Garaffa replica dicendo che sulle PO non si possono fornire nomi se non in seduta a porte chiuse, la richiesta della commissione speciale va fatta per iscritto e sottoposta in consiglio comunale.
Il consigliere Carmelo Cerruto riferisce che il consigliere comunale rispetto alle delibere della Corte dei Conti rimane perplesso; c’erano da chiarire due aspetti: uno tecnico amministrativo sui rilievo della Corte e l’eventualità di un’ipotesi di reato attesto l’invio alla Procura della Repubblica di Ragusa. La Corte dei Conti ha espresso pesanti riserve sulle operazioni contabili finanziarie.
La magistratura contabile ha ribadito che le misure economiche finanziarie vanno assunte dal consiglio comunale e questo è in perfetta linea rispetto alle cose pretese nel recente passato dallo stesso consigliere Cerruto. Rileva che la relazione del segretario generale da risposte alle osservazioni della Corte. In allegato alla documentazione illustrata in consiglio, ci volevano gli atti d’indirizzo amministrativo che supportano le misure correttive. Poi era necessario che il segretario generale esplicitasse le ipotesi di reato per le quali la Corte ha compulsato la Procura della Repubblica. Ci sono o non ci sono e quali eventualmente sono?
Il consiglio comunale subisce tutto quello che sta avvenendo.
Il segretario generale rileva che il dibattito è politico e quindi non è lui l’interlocutore. Le sue risposte sono tecniche. Non può dare risposte che non sono né in cielo né in terra. Sull’invio delle delibere alla Procura della Repubblica non può fare congetture. Nessuno ha detto che c’è da stare tranquilli; opinioni opposte sono valutazioni del consiglio comunale. Sull’individuazione della PO che ha presentato per ultimo il riacceramento dei residui, c’è l’ipotesi che si trattava di un atto particolarmente complesso che ha avuto bisogno di tempo.
Il consigliere Luigi Giarratana sostiene che c’è un nuovo piano in itinere che in qualche modo supera le osservazioni fatte dalla Corte. Si tratta di una garanzia per la città. Crede nel risanamento dell’ente e auspica che Modica possa uscire fuori dal tunnel. L’amministrazione è fortemente impegnata a superare le difficoltà. Il segretario generale nella qualità di ragioniere generale facente funzioni ha svolto una relazione molto tecnica e invita il presidente Garaffa di rivedere il modo di rapportarsi con il notaio della seduta denotando un comportamento poco equilibrato. La situazione è delicata e non bisogna farla precipitare.
Il presidente Garaffa spiega che si è tenuto al regolamento nel senso che il segretario Bella non poteva avere la parola nello stesso momento in cui parlava il consigliere che appena finito l’intervento si è data la possibilità di replicare.
Il consigliere Giovanni Scucces rileva che in aula manca l’assessore al Bilancio; l’amministrazione non è intervenuta per spiegare gli indirizzi politico amministrativi. Oggi si assumono le responsabilità chi ha votato i piani, i bilanci e i conti consuntivi. E lui non li ha votati perché non lo hanno convinto le scelte.
I quesiti vanno posti a chi amministra la città e supportato dai funzionari anche quelli che depositano le carte in ritardo.
Poi non c’è stasera alcuna motivazione sul fatto che non siano state date risposte alla Corte dei Conti e non posso assumere il segretario generale come capro espiatorio.
Il consigliere Giovanni Cappello Rizzarello rileva che il segretario generale da risposte tecniche e non politiche. Poi ricorda che i ritardi sono legati alla nomina del nuovo collegio dei revisori dei conti per interventi legislativi. Sul processo di armonizzazione contabile c’è da dire che non si fa dall’oggi al domani e ci vogliono i tempi necessari. Spiace che oggi le responsabilità si vorrebbero far cadere sul segretario generale nella qualità di ragioniera generale.
Gli atti richiesti alla relazione sono presenti e quindi si possono verificare. Si scusa per i toni che sono stati rivolti da alcuni consiglieri al segretario generale.
Il consigliere Giovanni Spadaro contesta che la data di nomina del collegio dei revisori abbia influito sui ritardi; la delibera della Corte è chiara su questo.
Si può sapere del perché non c’è in aula l’assessore e che addirittura manca da alcune settimane. C’è un problema politico. Auspica che martedì mattina potrà essere in aula. Sugli attacchi al segretario generale valuta che non sono a livello personali. Il riferimento e alla sua carica di ragionerie generale facente funzione. Mancando l’assessore al bilancio chi ci deve dare le risposte?
Il consigliere Tato Cavallino valuta che si sono pretese risposte tecniche dal segretario perché i rilievi fatti sono di natura tecnica.
Il sindaco nella replica dicendo che l’amministrazione ha messo in campo tutti gli strumenti che la legge consente e il loro evolversi e che nei fatti ha stravolto le regole di prima.
Cita poi i ritardi giustificati nella nomina dei revisori in un momento delicato in quanto si sono imposti i riaccertamenti dei residui non legati all’ultimo esercizio ma degli anni pregressi. Necessario dunque aver fatto un riaccertamento complicato e che costituisce una difficoltà oggettiva e che ha portato a un ritardo. In questi giorni si stanno completando le carte. La colpa principale è questa. Si sta lavorando alla stesura finale del consuntivo e del bilancio da approvare in tempi relativamente brevi.
Per quanto riguarda le delibere della Corte dei Conti la redazione del nuovo piano di riequilibrio finanziario consentirà di raggiungere in modo più agevole gli obiettivi. I residui più complicati sono quelli dei Lavori Pubblici non fosse altro perché legati al riaccertamento dei residui della Cassa Depositi e Prestiti.
Non si sente di condannare né gli uffici, né il collegio dei revisori dei conti. Il collegio ha dovuto bruciare i tempi per capire il quadro contabile dell’ente e quindi fornire certificazioni da inviare alla Corte dei Conti.
Poter fare un quadro dei riaccertamenti dei residui in questo ente non è una cosa facile ed è stato fatto un lavoro paziente e complicato.
Sul nuovo piano di riequilibrio saranno cancellati i residui attivi e il debito invece di spalmarlo nei dieci anni, il legislatore ha dato la possibilità di farlo in trent’anni. I disavanzi di amministrazione saranno in qualche modo mitigati e si possono raggiungere gli obiettivi in modo meno pesante. Il sindaco si ritiene fiducioso nel superare le criticità emerse.
Rileva che poi è stato presente a tutte le adunanze della Corte e su quella che riguardava il consuntivo del 2014 sulle quali erano state depositate le memorie che sono state illustrate in quella sede. La Corte dei Conti si era riservata una valutazione sul piano di riequilibrio e sui nuovi riaccertamenti che non è stato possibile valutare perché l’ultimo piano è stato giudicato inammissibile in quanto approvato fuori dal termine previsto.
Il sindaco ha anche informato la Corte che si sta predisponendo la redazione di un nuovo piano utile a superare le criticità che devono essere colmate con gli esercizi finanziari successivi.
Questa è la situazione attuale.
Per quanto riguarda l’invio alla Procura della Repubblica di Ragusa e alla Procura della Corte dei Conti, il sindaco rileva che ci si riferisce ad atti relativi datati al 6 di aprile. Cinque giorni dopo cioè l’11 aprile alcuni vuoti sono stati colmati con l’invio delle relazioni che mancavano e oggetto di critica da parte della Corte.
Ammette che ci vuole massima attenzione sulla puntualità con la quale si mandano gli atti alla magistratura contabile. Peraltro non c’è nulla da nascondere e l’invio delle relazioni, anche se tardivo, è stato fatto.
La situazione è delicata ma l’obiettivo è quello di andare avanti con l’obiettivo di risanare i conti che oggi si può fare in trent’anni.
Poi è diffusa la difficoltà di introitare le somme provenienti dai tributi ma a Modica si nota di più attesa la situazione in cui si trova. Negli ultimi tre anni le cose si sono complicate in modo decisivo: ritardano i trasferimenti della Regione e che a oggi non ha dato un euro.
Le denunce alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti sono contro il sindaco ma sono fatte contro la città. E’ il segno però di un degrado della politica che va avanti a colpi di denunce.
La seduta a questo punto è rinviata a lunedì 5 giugno alle ore 17,30.

Ufficio Stampa Comune di Modica

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