Maxi-operazione antidroga in Sicilia e Basilicata. Oltre Gela ha interessato anche Comiso

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E’ stata denominata Operazione “Tomato” quella che ha sgominato a Gela un’organizzazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio, in particolare, di cocaina ed eroina. La sostanza, secondo gli inquirenti, sarebbe arrivata da Palermo e Catania e spacciata a Gela. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del comando provinciale di Caltanissetta e del Reparto Territoriale di Gela e coordinata dalla Procura. Sono state eseguite 16 misure di custodia cautelare, emesse dal Gip Lirio Conti su richiesta del sostituto procuratore Lara Seccacini. La droga veniva spacciata in piccole dosi. Fra i consumatori anche alcuni studenti di un plesso scolastico. In manette anche il titolare del chiosco che si trova proprio nel piazzale dell’istituto. Fra i “clienti”, anche alcuni professionisti della città. L’operazione ha coinvolto oltre a Gela, Catania e Palermo, anche Comiso, Potenza e Matera.

L’inchiesta è scaturita a seguito di una rapina in danno di una coppia di anziani. I soldi, infatti, sarebbero stati reinvestiti per l’acquisto di droga. Il linguaggio utilizzato dagli indagati era criptato. La droga veniva chiamata “caffè”, “cosa”, oppure “pomodoro”. Da qui il nome dell’operazione “Tomato”. Custodia cautelare per sedici, mentre per un operaio di Gela residente in provincia di Potenza solo obbligo di firma.
In carcere sono finiti i gelesi Massimiliano Avenia, 38 anni, e Vincenzo Di Maggio, 27 anni, ritenuti i due soggetti di maggiore caratura, Giuseppe Fausto Fecondo, 44 anni, Salvatore Graziano Mazzolino,25 anni, Alessandro Scilio, 37 anni, Salvatore Stamilla, 35 anni, Luigi D’Antoni, 52 anni, e Giovanni Traina, 52 anni. I palermitani Giovanni Battista Calascibetta, 52 anni, e Antonia Cricchio, 59 anni, e il catanese Luciano Guzzardi, 53 anni. Agli arresti domiciliari Gaetano Fiaccabrino, 45 anni, Gaetano Marino, 33 anni, Giovanni Palermo, 49 anni, e Salvatore Antonuccio, 40 anni.

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