PRG e DUP arenati in Consiglio Comunale a Ragusa, Migliore (Lab 2.0): “I grillini non governano, ma improvvisano”

sonia-migliore1

In appena tre giorni i grillini non riescono a garantire il numero legale ai lavori di Consiglio comunale di Ragusa dove avremmo dovuto discutere di atti importantissimi per il Comune di Ragusa, come il Piano Regolatore Generale e il Documento Unico di Programmazione, scaduto da dieci mesi e propedeutico allo strumento finanziario di previsione.

Il Prg è scaduto da quasi dieci anni, quattro dei quali sotto la guida Piccitto, per l’approvazione del Previsionale si è già in forte ritardo (sei mesi) e il consuntivo si sarebbe dovuto approvare un mese fa. Non perdono occasione, questi pentastellati, di dimostrarsi approssimativi nel governare la città. Perfino l’espressione “governare”, frequentemente, sembra essere pretenziosa: si “governa” quando si è in grado di pianificare, per tempo e in modo lungimirante, le direttivi da dare a una città; si “governa” quando si riescono ad applicare decisioni adeguate e tempestive rispetto alle necessità del contesto; si “governa” quando si ha in mente l’idea di ciò che deve essere la città da amministrare e non si opera solo per rinnegare ciò che c’è stato prima. Quest’amministrazione, da oltre 45 mesi, non fa che improvvisare, su qualsiasi aspetto che riguardi la città e i suoi abitanti. A maggior ragione da quanto la maggioranza è perduta.
Ripetutamente le opposizioni hanno rivolto al primo cittadino e ai consiglieri grillini un appello, cioè quello di andare in aula e ammettere, con totale onestà politica, di non avere più gli stessi numeri del primo giorno, di non essere autosufficienti e di dipendere da una parte di opposizione. Sulla base di questa assunzione di consapevolezza, poi, rideterminare i rapporti in funzione della volontà di rendere Ragusa una città in grado di tornare a progredire così come stava facendo prima che arrivassero i pentastellati. Dobbiamo constatare, ancora una volta, che avevamo previsto che sarebbe andata a finire così e che, con il presupposto del “no” secco ad ogni proposta, non vi sarebbe stato altro destino se non quello di impantanare il Comune su temi fondamentali.
A meno che, certo, non si tratti di una macchinazione del sindaco per arrivare a farsi commissariare per la mancata approvazione del Bilancio e potersi considerare con le mani libere dalle regole del M5S per candidarsi a una qualsiasi delle imminenti campagne elettorali. Dimostrando però di non essere altro che vecchia politica ricliclata.
La triste conseguenza di tutto ciò, e me ne dispiace, è la sofferenza della nostra città.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa