Consiglio Comunale di Modica rinviato a stasera dopo le comunicazione e question time di ieri

Foto consiglio comunale

Comunicazioni e question time a inizio di seduta del Consiglio Comunale di Modica di ieri sera poi un unico intervento, quello della consigliera Ivana Castello sulla relazione dell’attività del sindaco e dell’amministrazione comunale, assente il sindaco perché impossibilitato a essere presente alla seduta, e per tale ragione

i consiglieri di maggioranza hanno abbandonato l’aula. La consigliera ha comunque svolto, per decisione del presidente Garaffa, il suo intervento alla presenza dello stesso presidente e del consigliere Carmelo Cerruto. Poi è mancato il numero legale e la seduta è stata rinviata di un’ora alle 22.30.
Presenti venti consiglieri il presidente del consiglio comunale apre la seduta evidenziando la presenza in aula di un’associazione che si batte per l’apertura della biblioteca comunale e invita i consiglieri che non hanno proceduto in toto o in parte a dichiarare il proprio reddito, per effetto della trasparenza, a farlo sollecitamente.
Il consigliere Tato Cavallino rileva che sarebbe stato necessario avere da parte dell’amministrazione una relazione per fare il punto sui danni provocati dal nubifragio del 23 gennaio scorso, gli interventi fatti, la quantificazione dei danni.
Sarebbe stato opportuno, anche tramite il presidente Garaffa, avere una nota ufficiale in consiglio e non apprendere le notizie dalla stampa. Questo stato di cose ha consentito a qualcuno di tacciare d’indifferenza i consiglieri comunali.
Denuncia l’atteggiamento di un deputato regionale che indaga, attraverso i cittadini, se sono stati fatti lavori senza alcuna autorizzazione.
Propone la convocazione di un consiglio comunale ad hoc sull’argomento per fare chiarezza su questi fatti al fine di evitare insinuazione.
Il Presidente Garaffa dopo i convegni fatti in aula si era proposto di fare un tavolo tecnico con la seconda commissione consiliare aperta a tutti i consiglieri comunali per affrontare la questione posta.
L’assessore Pietro Lorefice sostiene che tutto è stato fatto in modo trasparente, semmai sono i parlamentari regionali che al momento opportuno non si sono fatti vedere e intervengono adesso a cose fatte.
Il consigliere Giovanni Scucces chiarisce che al convegno c’erano pochi consiglieri.
Sarebbe il caso di fare un consiglio comunale dedicato a quest’argomento in modo che l’amministrazione possa relazionare su quanto fatti e su quanto c’è da fare.
La seconda commissione dovrà cominciare a preparare i lavori d’aula e invita il presidente Garaffa a essere consequenziale invitando i parlamentari regionali per sapere se i fondi promessi arrivano o meno nel rispetto di quei cittadini che hanno patito danni e ancora oggi non sanno cosa fare.
L’Assessore Pietro Lorefice precisa che non si riferiva ad un parlamentare in particolare ma alla politica in generale. Sono cinquecento le istanze di risarcimento e l’amministrazione relazionerà non appena avrà notizie in merito.
Il consigliere Andrea Rizza è dispiaciuto del fatto che l’argomento è ripreso adesso dopo qualche mese del convegno. Nei fatti i consiglieri sono oggi oggetto di pubblico ludibrio.
Il Presidente Garaffa propone l’inserimento dell’argomento de quo per lunedì 22 maggio quando già il civico consesso è stato rinviato con un solo punto all’ordine del giorno, ma si tratta di un consiglio ordinario. Si valuterà la questione dal punto di visto procedurale.
Il consigliere Carmelo Cerruto ricorda che il gruppo PD ha presentato due interrogazioni sull’argomento e l’amministrazione potrebbe intanto rispondere su quanto fatto.
L’altra iniziativa potrà essere quella di coinvolgere i deputati regionali per avere contezza sull’aiuto che la Regione dovrebbe dare e che sta tardando ad arrivare. Propone un consiglio ordinario con il primo argomento e l’altro un civico consesso straordinario con la presenza della deputazione che si potrebbe fare successivamente a quello di lunedì 22 maggio che potrebbe essere rinviato per la comunicata l’assenza del sindaco.
La consigliera Ivana Castello presenta un’interrogazione urgente che riguarda il consuntivo 2014 e 2015 relativamente al consumo di energia elettrica.
L’argomento è importante e si è resa conto che nell’anno 2014 il costo del relativo all’energia Enel e Eni ammonta a 4 milioni e 700milaeuro.
Sono costi che si sostengono sulla scorta della richiesta della PO. In bilancio la cifra appostata è di un milione e ottocentomila euro.C’è una differenza tra la spesa e l’impegno è questo ha determinato un debito fuori bilancio di un milione e novecentomila euro. Il sindaco di tutto questo era a conoscenza e consapevole. I consiglieri di maggioranza si sono assunti questa responsabilità votando i due consuntivi.
L’altra conseguenza è che l’avanzo di amministrazione del 2014 è un avanzo fittizio che è pari a quattro milioni e 500milaeuro che sarebbe stato di 2milioni e 600mila euro. In questo modo si è raggiunto il patto di stabilita che diversamente non sarebbe stato rispettato. Nel 2015 la storia si ripete con un impegno di un milione e 500mila euro rispetto a un costo di quattro milioni e 700mila euro.
L’amministrazione comunale nei fatti ha concretizzato 5milioni e 100mila euro di debiti fuori bilancio. La Corte dei Conti non è ancora a conoscenza di questi dati, ma ne verrà a conoscenza presto.
Viene raggiunto il patto di stabilità perché il debito reale non è stato contemplato. Se così fosse stato, si sarebbe sforato il patto. Quindi l’avanzo fittizio ha creato debiti fuori bilancio consentendo solo di raggiungere il patto di stabilità.
Le sanzioni sono disciplinari e pecuniarie anche in capo ai consiglieri comunali di maggioranza che hanno votato l’atto e chiede che l’interrogazione venga inviata alla Corte dei Conti e alla procura della Corte dei Conti.
L’assessore Pietro Lorefice replica dicendo che sia nei confronti dell’Enel e dell’Eni c’è un contenzioso aperto su una transazione che potrebbe avere successo, come è stato con il Consorzio delle Paludi di Ragusa. Il pronunciamento sul ricorso sarà poi la base dell’atteggiamento dell’amministrazione.
La consigliera Ivana Castello ribadisce che l’assessore non ha le idee chiare. I fatti sono oggettivi e non lasciati all’interpretazione soggettiva.
Chiuso il contenzioso del 2013, per gli anni 2014 l’amministrazione ha pagato su 4,700.000,00 undici mila euro e nel 2015 solo 22mila euro sullo stesso costo.
L’assessore replica sostenendo la presenza di contenziosi. Le missioni fatte a Roma non sono servite a niente. L’Enel ed Eni vogliono i soldi. Le fatture sono aggravate di un 40 per cento in più per il ritardato pagamento.
L’Assessore Pietro Lorefice dice che su una cosa concorda con la consigliera Castello; cioè che l’amministrazione prima paga i dipendenti e le imprese che rendono servizi al Comune. L’Enel rispetto a questo sta in seconda battuta.
Il consigliere Carmelo Cerruto e Tato Cavallino non illustrano le interrogazioni per l’assenza del sindaco e degli assessori di riferimento.
Tato Cavallino rileva che ci sono interrogazioni depositate da qualche tempo e annuncia il loro atteso il tempo trascorso in questo modo svilendo il ruolo del consigliere comunale.
Finita al question time il presidente Garaffa introduce la discussione sulla relazione sull’attività del sindaco e l’amministrazione comunale.
Il consigliere Carmelo Cerruto evidenzia che l’assenza del sindaco svuota di senso il dibattito. Propone di fissare una nuova data per questa discussione.
Il consigliere Giorgio Falco sostiene che sia opportuno che ci sia il sindaco presente e convocare ad altra data un nuovo civico consesso.
La consigliera Ivana Castello informa che quando ci sarà il sindaco lei dovrà essere assente. Quindi c’è la necessità di una convocazione in tempi stretti. Altrimenti è disposta a discuterla subito la relazione.
La consigliera Carmelo Minioto si dichiara d’accordo con il consigliere Cerruto. Non si può aprire un dibattito in assenza del sindaco che ha il diritto di assistere e di rispondere ai rilievi dell’opposizione.
La consigliera Ivana Castello denuncia il fatto che questa sera non si vuole riaprire il dibattito sulla relazione del sindaco.
Il gruppo di maggioranza, atteso che il Presidente Garaffa ha concesso la parola alla consigliera Castello sulla relazione programmatica, lascia l’aula per un rispetto verso il sindaco, stasera assente in quanto impossibilitato ad essere presente.
La consigliera Ivana Castello aprendo il suo intervento rileva che non ha trattato le transazioni realizzate e perché queste non sono state rispettate.
Tutto questo comporta una decadenza dell’accordo, perché le scadenze con l’Enel non sono state rispettate. La stessa cosa è accaduta con il comune di Scicli che ha fatto rilevare del perché l’accordo transattivo è messo a rischio.
Il consigliere Grassiccia rileva che in questo momento sta relazionando su un argomento che può essere oggetto di un comunicato stampa in quanto in aula non c’è presente l’amministrazione e quindi non ha senso continuare. Non è stata peraltro concessa una sospensione su richiesta della maggioranza.
La consigliera Ivana Castello riprendendo la parola, in un’aula dove sono presenti solo il presidente e il consigliere Carmelo Cerruto, sostiene che neanche con “Con Energia” non è stato rispettato l’accordo transattivo. Il mancato pagamento delle fatture Enel ha esposto il Comune di Modica e i cittadini a un grave rischio di eventuali situazioni emergenziali e lo stesso vale con i servizi Telecom visto che le bollette non sono state pagate.
Il sindaco non è riuscito a pagare neanche le Poste italiane con tutti i disservizi che si sono determinati a causa del contratto scaduto. C’è una nota della PO del 28 febbraio scorso in questo senso.
Alcune note a firma delle PO rilevano che neanche il rimborso di somme anticipate dai cittadini e da enti vari, per mancanza di disponibilità nei capitoli di spesa, sono stati soddisfatti con la conseguenza di restituire le determine d’impegno di spesa. Non sono cifre esagerate ma tornano indietro. Il sindaco dovrebbe spiegare il perché.
Poi la consigliera Ivana Castello cita una serie di debiti fuori bilancio a cominciare dal servizio di depurazione in quanto il costo ha superato l’impegno in bilancio.
Lo stesso metro è stato usato per il fitto scuole e per le forniture di Enel, Enel Sole peraltro rilevato da note delle PO di riferimento. Un comune con un piano di riequilibrio con debiti al 31 dicembre 2012 che non riesce a fronteggiarli come fa ancora oggi a creare debiti fuori bilancio che peraltro non sono stati riportati in consuntivo. Sono state dunque nascoste delle spese.
La Corte dei Conti non conosce questa situazione debitoria.
Il precedente collegio dei revisori dei conti ha rilevato che ci sono spese che non si potevano fare in quanto in presenza di debiti fuori bilancio: possibili solo le spese obbligatorie.
Tutta questa situazione ricadrà alla lunga sulle spalle dei cittadini. La consigliera Castello non potrà vedersi negare le cose che ha detto perché sono il frutto di accesso agli atti.
Ci sono poi ancora altre iniziative che il sindaco non poteva fare determinando precise responsabilità Non c’è parvenza di legalità. Choco Modica 2013 non ha copertura finanziaria come scrisse allora il collegio dei revisori dei conti.
Le spese fatte senza copertura determinano un aggravio di spesa per il Comune. Il modo di fare non è consono alle possibilità dell’ente come si rileva con la formazione di altri debiti con enti.
Le iniziative dedicate all’estate modicana 2015 non sono state pagate: ci sono atti di diffida di associazioni e imprese che hanno reso le loro prestazioni senza il pagamento delle stesse.
Poi cita diverse richieste che il sindaco inoltra al tesoriere Unicredit per avere spalmati fondi vincolati come ad esempio i ratei dei mutui al fine per pagare gli stipendi e i contributi.
Questo indica che il Comune versa in una situazione finanziaria assai critica. Il sindaco non ha fatto mai cenno di queste cose.
Sono dati e atti che dimostrano la difficile situazione finanziaria. Contesta poi le dichiarazioni del sindaco sul funzionamento del depuratore che invece non funziona.
Con questo modo di amministrare ne pagano le conseguenze i cittadini. L’amministrazione ha ammesso, dopo aver approvato il piano di riequilibrio, di non aver soddisfatto gli obiettivi intermedi. Quando è così la strada porta al dissesto. Loro stessi ammettono che quello fatto non è stato sufficiente a fronteggiare i debiti. Il tutto corredato dall’insorgenza di nuove situazioni impreviste.
Le delibere delle Corte dei Conti che si sono succedute rilevano criticità perché rispetto a quanto previsto non è stato fatto alcun miglioramento sullo stato di deficit strutturale dell’ente.
Il magistrato contabile denuncia indicatori che non rientrano nei parametri previsti dalla legge.
Su questi punti avrebbe dovuto relazionare il sindaco e del perché dopo quattro anni non è riuscito a migliorare le condizioni finanziarie dell’ente. Questo deve spiegare ai cittadini compreso il fatto di avere portato la scopertura del conto corrente da sette a ventidue milioni di euro.
Auspica che il primo cittadino spieghi e si assuma le responsabilità di quello che fatto atteso che la situazione non è migliorata per niente.
Al passaggio al punto tre dell’Odg della seduta il presidente chiama il numero legale.
Presenti solo tre consiglieri la seduta slitta di un’ora, alle ore 22,32.
Al rinvio manca il numero legale, presente solo il Presidente Garaffa, e la seduta slitta a stasera alle 19,30.

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