Legittima difesa, cosa cambia… di Rita Faletti

Una nuova versione della legge sulla legittima difesa è stata votata alla Camera. I suoi fautori sostengono che va incontro alle richieste di chi contestava la legge precedente, nel senso che, di notte, ma solo di notte, se colti di sorpresa a casa propria da un intruso, diventerà legittimo difendersi. Sempre, però, in maniera proporzionata alla reale dimensione dell’offesa. Cioè non cambia niente. Puoi difenderti con una pistola se l’aggressore ha una pistola, con una spranga se l’aggressore ha una spranga, con un coltello se l’aggressore ha un coltello, con un bastone se l’aggressore ha un bastone e via dicendo.

E se l’aggressore non porta con sè nessuna delle armi citate, ma ha due mani che hanno la forza di una morsa di ferro e le usa, per tua disgrazia, per esempio nei confronti del tuo collo, come la mettiamo? Sei un uomo morto: soffocato o strangolato. Puoi scegliere. In mancanza di una terza alternativa propenderei per il soffocamento, mi pare meno violento. Qualcuno ha ironizzato sull’ora: ma a che ora della notte? E sì perché, continuando a scherzare, diventerebbe fondamentale stabilirla nel caso il morto fosse l’intruso: ti danno cinque anni per omicidio colposo se il fatto avviene all’una, sei alle due di notte, sette alle tre e così via. In ora antelucana potresti beccarti dai dieci anni in su(dipende se è estate o inverno, perché nel primo caso fa luce prima). Tuttavia potresti beneficiare della condizionale se fossi così bravo da convincere il giudice che l’aver fatto secco l’intruso ti ha procurato un pentimento difficile da spiegare. Appunto. Robe da malati di mente. Questi legislatori, schierati il più delle volte dalla parte dei delinquenti, poverini, dovrebbero essere internati. In alternativa, sottoposti a un’esperienza di intrusione domestica, intanto che dormono pacificamente nei loro letti. E poi vediamo se insistono con la storia della difesa che ha da essere assolutamente legittima. Intanto che gli addetti ai lavori discutono, e già Renzi ha fatto sapere che questa legge non gli piace, in alcune città del nord la gente ha iniziato a dotarsi di un’arma, meglio due, financo tre o quattro, secondo i vani di casa, e passa i weekend al poligono. Dico questo senza ironia; non ho nulla contro costoro, anzi, apprezzo molto l’impegno che mettono per evitare di sbagliare il bersaglio. E visto che l’acquisto di armi e la frequentazione di poligoni sembrano essere in aumento, invito adulti e meno adulti a dedicarsi a questo nobile sport che in sè niente ha di violento, anzi, quando hai una pistola in mano, capisci immediatamente che maneggiarla può essere molto pericoloso, devi quindi esercitarti per imparare ad usarla correttamente. Chi detiene un’arma, deve dimostrare di conoscerla e saperla usare. Esattamente come chi guida un’ auto dovrebbe dimostrare di conoscerne il motore in ogni sua parte, oltre che conoscere il codice della strada. Per conseguire la patente di guida si studiano teoria e pratica e si sostiene un esame, che andrebbe ripetuto con serietà e ciclicamente. Lo stesso si dovrebbe pretendere da chi possiede un’arma. Purtroppo siamo italiani, superficiali e faciloni, e poco propensi a fare le cose per bene. Che sia anche per questo che il legislatore è così cauto nel considerare la difesa sempre legittima? Attenzione però a non esserlo troppo: il piede in due staffe, ossia una legge timida che accontenti tutti, finisce inevitabilmente per non piacere a nessuno e non risolvere i problemi.

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