Consiglio Comunale Modica. Rinviato dibattito su dichiarazioni programmatiche del sindaco perchè assente

consiglio comunale di Modica

Il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del sindaco, li aveva rese in due sedute del civico consesso, non è neanche iniziato a causa di una indisposizione del primo cittadino.
Se ne riparlerà lunedì 27 marzo prossimo alle 19.30.

Presenti diciassette presenti il consiglio dopo alcune comunicazioni del presidente Garaffa passa la parola al consigliere Giovanni Rizzarello che informa il consiglio che il sindaco non potrà essere presente in quanto indisposto.
La consigliera Ivana Castello valuta che non c’è nei rappresentanti della giunta presenti in aula (gli assessori Lorefice, Belluardo e Floridia) alcun riferimento in ordine alle riflessioni di ordine finanziario che intende fare e quindi è necessario che sia presente non solo il sindaco ma anche l’assessore al bilancio.
L’assessore Pietro Lorefice propone che si possono affrontare gli argomenti di pertinenza degli amministratori presenti e rinviare quelli attinenti al bilancio.
Il consigliere Tato Cavallino in riferimento alla dichiarazione di compatibilità o meno dei consiglieri comunali, in riferimento all’argomento relativo alla dichiarazione di insussistenza di interesse pubblico di un immobile acquisito al patrimonio comunale, sostiene che i lavori non si possano bloccare solo perché non viene presentata da qualche consigliere comunale la dichiarazione.
Sulla relazione programmatica valuta che sia necessaria la presenza del sindaco e dell’assessore al bilancio atteso che la materia finanziaria è il cuore della discussione e del dibattito.
Il presidente Garaffa ritiene che possa costituire un problema se qualche consigliere non presenta la dichiarazione di compatibilità o meno.
Il segretario generale compulsato su questo tema valuta che questa dichiarazione non è imposta e quindi non c’è necessità di avviare una procedura con termini assegnati e una perentorietà di consegna in quanto non c’è un evidente conflitto di interessi.
Per il caso in questione non ci sono queste condizioni. Sino a questa mattina 23/24 consiglieri hanno presentato la dichiarazione che ribadisce non è necessaria, non può essere imposta e non è determinante.
Il presidente Garaffa ritiene che l’argomento potrà essere affrontato nella conferenza dei capigruppo fissata per venerdì 17 marzo alle ore 11.00.
Il consigliere Massimo Puccia introduce la questione relativa al personale SPM e per domani questo personale è stato convocato. L’assessore Lorefice aveva proposto una riduzione delle ore e scongiurare i licenziamenti e domani dovrebbe concretizzarsi questa soluzione e chiede se l’assessore Lorefice è a conoscenza di questo fatto.
La consigliera Ivana Castello, anche a nome di altri consiglieri, chiede di partecipare alla riunione e interroga del come mai i mandati trasmessi in banca per il pagamento degli stipendi della Spm sono tornati indietro.
L’assessore Pietro Lorefice informa che questa mattina il primo mandato è andato in banca e quindi a giorni saranno pagati.
Per quanto riguarda il personale il fondo integrazione salariale è il tema ancora in discussione all’ufficio provinciale del lavoro e comunque l’amministrazione non ha alcuna intenzione di licenziare alcuno.
Si tratta sulla riduzione degli orari di lavoro; riduzione del 30 e del 20 per cento secondo il servizio da svolgere. Questa proposta è stata consegnata alle organizzazioni sindacali dai quali si attende una risposta.
Con l’applicazione del fondo integrazione salariale il dipendente prenderà il 70 per cento dalla Spm e il resto lo metterà l’INPS. Alla fine il lavoratore ci rimetterà dalla quota stipendiale al massimo il 9 per cento. Questa misura consentirà di mettere in prepensionamento almeno otto unità con un premio in uscita.
La spesa del personale ad oggi si attesta a 2 milioni e seicento mila euro su base annua.
Il consigliere Tato Cavallino valuta che l’argomento debba andare nella conferenza dei capigruppo per avere contezza della situazione legata al destino del personale della SPM. Personale che ha tutto il diritto di sapere quando prenderà lo stipendio.
Il consigliere Massimo Puccia rileva che i capigruppo consiliari su questo argomento debbano sapere e quindi esprimersi.
Chiede che l’incontro tra l’amministrazione e la SPM fissato per domani alle 16.00 debba essere rinviata.
Il presidente Garaffa propone una seduta della conferenza dei capigruppo per domani alle 11.00 e così precederà l’incontro con l’amministrazione.
L’assessore Pietro Lorefice annuncia che la riunione di domani riguarda i sindacati, la Spm e l’amministrazione e la conferenza dei capigruppo non può imporre nulla.
L’amministrazione non ha intaccato il personale a diciotto ore ma bensì quelli a 40 ore riformulando i servizi che saranno garantiti.
Il consigliere Tato Cavallino è d’accordo con l’assessore Lorefice in quanto il consiglio comunale non c’entra nulla. Dopo l’incontro di domani dobbiamo essere però edotti sulle decisioni assunte.
Il consigliere Massimo Puccia dichiara il disaccordo sulla posizione del consigliere Cavallino. Il consiglio deve entrare nel merito della questione perché riguarda il futuro di lavoratori e di servizi essenziali alla collettività e richiede la riunione della conferenza dei capigruppo.
Il consigliere Giovanni Rizzarello invita a non strumentalizzare la questione. Da qui a domani non si può trovare un accordo e il civico consesso non c’entra su questa situazione anzi potrebbe essere controproducente per i lavoratori.
La consigliera Ivana Castello valuta che il consiglio, o meglio l’opposizione, deve controllare quello che fa la maggioranza. Sulla materia dovrà occuparsi sia la maggioranza che l’opposizione. La scelta che va fatta è una scelta politica che incidendo sui bilanci vede i consiglieri coinvolti.
L’assessore Pietro Lorefice ribadisce che la riunione è un confronto sindacati – Spm per individuare una soluzione e nessuno può entrare nel merito di questa questione.
Poi chiede del come mai sui licenziamenti alla Conad, che hanno visto coinvolto il territorio, nessun consigliere ha mosso un dito.
Il consigliere Vito D’Antoci rileva che il paragone non regge. L’ente non si può occupare di ditte private. Il socio unico della Spm è il Comune e quindi c’entra il consiglio e i consiglieri comunali, non fosse altro perché ci sono connessioni dirette sul bilancio che è di competenza del consiglio comunale.
Dovrebbe essere il civico consesso a decidere le strategie delle partecipate che assorbono due milioni e seicento mila euro del bilancio per il pagamento del personale.
Il tentativo è quello di esternalizzare i servizi: lo hanno già fatto all’asilo nido fiore all’occhiello degli anni settanta. Questa amministrazione ha privatizzato il servizio. Si dirà che si amplierà sostenuto dai fondi PAC ma quando questi finiranno l’asilo nido comunale chiuderà.
La Spm per concludere non è appannaggio né del sindaco né dell’amministrazione. Il fatto che poi l’amministratore delegato della Spm non risponde al telefono ai lavoratori che non percepiscono lo stipendio, se è vero questo, va dimesso.
Si chiede come il sindaco possa tollerare questa situazione. Invita il presidente Garaffa a convocare una conferenza dei capigruppo sulla Spm. Se poi l’amministrazione non aderisce all’invito se ne è prenderà atto.
L’Assessore ai servizi sociali Rita Floridia valuta che la scelta dell’asilo nido è stata una scelta sofferta.
Perché c’è la necessità un servizio a domanda individuale e quindi con costi a carico dell’utenza e poi assicurare alle persone meno abbienti la gratuità del servizio.
Questo ha imposto una riduzione del personale e quello esistente hanno presentato delle certificazioni mediche delle visite collegiali e si doveva garantire il servizio, compreso il tempo prolungato e il sabato. I servizi in queste condizioni non si poteva a garantire più e quindi da qui la necessità di esternalizzare il servizio con una retta abbattuta.
Il presidente Garaffa annuncia una conferenza dei capigruppo per domani alle ore 15 sul tema della SPM con la presenza dell’assessore Lorefice.
Il consigliere Andrea Rizza propone di affrontare gli argomenti della dichiarazione di insussistenza di interesse pubblico di un immobile acquisito al patrimonio comunale senza alcuna procedura sulle incompatibilità.

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